Globavia.it Rss https://www.globavia.it/ AEROSPACE AND DEFENCE INDUSTRY SERVICES it-it Fri, 9 Aug 2024 15:47:45 +0000 Fri, 10 Oct 2014 00:00:00 +0000 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss Vida Feed 2.0 info@globavia.it (Globavia S.r.l.) info@globavia.it (Globavia) Archivio https://www.globavia.it/vida/foto/sfondo.jpg Globavia.it Rss https://www.globavia.it/ A new fabric that lowers body temperature but also in cars and buildings https://www.globavia.it/post/189/a-new-fabric-that-lowers-body-temperature-but-also-in-cars-and-buildings

Climate change and high temperatures are increasingly affecting human life. Especially in the warmer months, using air conditioning and clothing with cool fabrics may no longer be enough. In Mexico, India, Pakistan, and Oman, temperatures have been reported to exceed 50 degrees Celsius, and it is predicted that by 2050 the majority of the world's population will move from rural areas to cities and towns, increasing in density and living in the areas most "suffering" in part from the heat emitted by concrete from streets and buildings.

From a study and research carried out by the University of Chicago's Pritzker School of Molecular Engineering, researchers have developed a new material, a polymer-based multilayer, to deal comprehensively with rising temperatures and heat waves.

This material has multiple uses; it can be suitable as a fabric for both clothing and automobiles, but it is also suitable for food preservation and in building design.

It is an innovative material that has shown significant results against direct solar heating, "decreasing" the perception by 2.3 degrees Celsius compared to traditional fabrics worn in outdoor endurance sports and as much as 8.9 degrees compared to silk. 

"We need to reduce carbon emissions and make our cities carbon negative or carbon neutral," said Po-Chun Hsu, author of the study, "but in the meantime, people are feeling the impact of these high temperatures."

In fact, the consequences especially for older people who are already suffering from other health conditions are severe, often necessitating hospitalization and sometimes even resulting in death from circulatory and pulmonary disorders.

Co-author Chenxi Sui, speaking of the difficulties in creating a material that can totally protect people who wear it, explained that the fabric created is challenging to make because it must protect against both sunlight and thermal radiation.

"Sunlight is visible, while thermal radiation is infrared, so they have different wavelengths. This means you need to have a material that has two optical properties at the same time. You need to play with materials science to design and tune the material to get different resonances at different wavelengths."

But in addition to textiles, the material would be usable on both buildings and automobiles, helping to lower indoor temperatures and reducing the use and thus also the cost of air conditioning.

"It will be possible to save the expense cooling, energy and electricity as it is a passive process," the researchers said.

The materials used feature a polymer layer of polymethylpentene (PMP) that selectively reflects solar infrared radiation, an intermediate layer of silver nanowires that repels incoming thermal radiation, and a layer of wool in contact with the skin that moves heat from the skin to the intermediate layer.

The fabric was tested on a radiator to simulate the effect on a human body, and the experiment recorded a temperature reduction of 2.6 °C compared with cotton. A volunteer tested the fabric on his own forearm, and the temperature difference between the new fabric and cotton turns out to be 1.8 °C.

Further developments and confirmations from the research are now awaited so that the prototype can soon be transformed into a material and then fabric, and can then be put into industrial production and thus available to everyone on our planet.

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Fri, 9 Aug 2024 15:47:45 +0000 https://www.globavia.it/post/189/a-new-fabric-that-lowers-body-temperature-but-also-in-cars-and-buildings d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Un nuovo tessuto che abbassa la temperatura del corpo ma anche in automobili ed edifici https://www.globavia.it/post/188/un-nuovo-tessuto-che-abbassa-la-temperatura-del-corpo-ma-anche-in-automobili-ed-edifici

Il cambiamento climatico e le alte temperature condizionano sempre di più la vita dell’uomo. Soprattutto nei mesi più caldi potrebbe non bastare più utilizzare l’aria condizionata e abiti con tessuti freschi. In  Messico, India, Pakistan e Oman si sono registrate temperature che hanno superato i 50 gradi e si prevede che entro il 2050 la maggioranza della popolazione mondiale si trasferirà dalle zone rurali alle città e ai centri abitati aumentando la densità e vivendo nelle zone più “sofferenti” anche per il calore emesso dal cemento delle strade e dai palazzi.

Da uno studio ed una ricerca effettuati dall'università di Chicago, la Pritzker School of Molecular Engineering, i ricercatori hanno sviluppato un nuovo materiale, un multistrato a base polimerica,  per affrontare in maniera completa l’aumento delle temperature e le ondate di calore.

Questo materiale ha più usi, può essere idoneo sia come tessuto per l'abbigliamento che per le automobili, ma è idoneo anche conservazione di alimenti e nella progettazione di edifici.

Si tratta di un materiale innovativo che ha mostrato risultati significativi nei confronti del riscaldamento solare diretto, "diminuendo" di 2,3 gradi Celsius la percezione rispetto ai tradizionali tessuti indossati negli sport di resistenza all'aperto e  addirittura di 8,9 gradi rispetto alla seta. 

"Dobbiamo ridurre le emissioni di carbonio e rendere le nostre città carbon negative o carbon neutral", ha affermato Po-Chun Hsu, autore dello studio, "ma nel frattempo, le persone stanno risentendo dell'impatto di queste alte temperature”.

Infatti le conseguenze soprattutto per le persone più anziane che già risentono di altri disturbi di salute sono gravi e spesso si rende necessario il ricovero ospedaliero e a volte si arriva anche alla morte per disturbi circolatori e polmonari.

Il co-autore Chenxi Sui, parlando delle difficoltà nel creare un materiale in grado di proteggere totalmente le persone che lo indossano, ha spiegato che il tessuto creato è impegnativo da realizzare perché deve proteggere sia dalla luce solare che dalla radiazione termica.

“La luce solare è visibile, mentre la radiazione termica è infrarossa, quindi hanno diverse lunghezze d'onda. Ciò significa che è necessario avere un materiale che abbia due proprietà ottiche contemporaneamente. È necessario giocare con la scienza dei materiali per progettare e sintonizzare il materiale in modo da ottenere diverse risonanze a diverse lunghezze d'onda".

Ma oltre che sui tessuti il materiale sarebbe utilizzabile sia sugli edifici che sulle automobili, contribuendo così ad abbassare le temperature interne e riducendo l’utilizzo e quindi anche i costi dell’aria condizionata.

“Sarà possibile risparmiare la spesa raffreddamento, energia ed elettricità in quanto si tratta di un processo passivo” hanno affermato i ricercatori.

I materiali utilizzati presentano uno strato polimerico in polimetilpentene (PMP) che riflette selettivamente la radiazione infrarossa solare, uno strato intermedio di nanofili d’argento che respinge la radiazione termica in arrivo e uno strato di lana a contatto con la pelle che sposta  il calore dalla pelle fino allo strato intermedio.

Il tessuto è stato testato su un radiatore per simulare l’effetto su un corpo umano e l’esperimento ha registrato una riduzione della temperatura di 2,6 °C rispetto al cotone. Un volontario ha testato il tessuto sul proprio avambraccio e la differenza di temperatura tra il nuovo tessuto e il cotone risulta essere di 1,8 °C.

Si attendono ora ulteriori sviluppi e conferme dalla ricerca in modo che il prototipo si possa trasformare presto in materiale e quindi tessuto, e possa essere poi messo in produzione industriale e quindi a disposizione di tutti gli abitanti del nostro pianeta.

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Fri, 9 Aug 2024 15:22:30 +0000 https://www.globavia.it/post/188/un-nuovo-tessuto-che-abbassa-la-temperatura-del-corpo-ma-anche-in-automobili-ed-edifici d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Globavia srl a Malta https://www.globavia.it/post/187/globavia-srl-a-malta

Dal 20 al 22 Maggio abbiamo partecipato a all’assemblea dei soci di BWH Italia & Malta, che si è tenuta presso l’AX ODYCY Hotel.

Abbiamo portato il nostro prodotto di punta,  il pannello “the Breath”, che abbiamo presentato in tutte le sue innumerevoli applicazioni in questa convention degli albergatori associati Best Western.

Come sempre il pannello rivoluzionario “The Breath” desta molta curiosità! 

Con il suo tessuto innovativo brevettato, progettato per trattenere e disgregare le particelle nocive presenti nell’aria, abbiamo dimostrato che è un prodotto ESG quindi può garantire quei crediti che per le aziende come sappiamo sono ormai cruciali. 

La cosa più  interessante di questa bellissima esperienza è stata quella di studiare, insieme agli albergatori, ulteriori possibilità di applicazione, pannelli, totem, tendaggi, insonorizzazioni oltre le classiche cornici che avevamo come campionario!

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Mon, 8 Jul 2024 16:00:39 +0000 https://www.globavia.it/post/187/globavia-srl-a-malta d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
History of the textile industry https://www.globavia.it/post/186/history-of-the-textile-industry

The textile industry is one of the oldest in the world, dating back thousands of years, even to the Neolithic period, when plant fibers such as flax were already being used. With the emergence of animal husbandry, man began to use the natural sheep's coat by gathering it into a bundle of fibers wrapped on a backing.

Spinning still today consists of creating yarn from a mass of textile fiber to which the steps of carding, combing the fibers, stretching the coarser or less coarse fibrous mass, twisting by means of a rotation, and winding the finished product onto a gathering support are applied in successive stages of processing.

It was with the Romans that weaving changed from a small family operation to an organized activity in specialized workshops, in which slaves worked on looms for wool and linen.

Pompeii and Herculaneum were famous for the production of fine textiles such as silk and cotton, while in Rome wool processing flourished.

With the end of the Roman Empire, weaving lost its predominant function. Then finally during the Norman period in Palermo the royal manufactory of noble workshops began processing silk and precious fabrics with gold and gems. In the mid-12th century the Confraternity of the Humiliati, starting in Milan, spread wool production in its convents to northern Italy.

In the Renaissance Florence established itself as a center of import and export of weaving artifacts.

In the Kingdom of the Two Sicilies, the San Leucio silk factories near Naples represent one of the most important examples of industrial-type textile manufacturing

It is not until the 17th century, however, for textiles to begin to become strategic in industry

In 1733 John Kay patented the flying bobbin, devised by Leonardo da Vinci, and in 1738 Lewis Paul patented the draw roller, the original inventor of roller spinning, the basis of the water structure for spinning cotton in a cotton mill. Wyatt built the model of a machine for Paul, who obtained a patent for it on June 24, 1738. In 1741 he installed a machine operated by two donkeys in Birmingham's Upper Priory, near his home in Old Square.

In 1742 publisher Edwrd Cave, Lewis Paul's uncle, bought Marvel's Mill on the Nene River in Northampton and rebuilt the mill to contain four or five water-powered spinning wheels, each with 50 spindles. This was thus the first cotton mill that was inherited by Paul shortly before his death. Another mill operating under Paul's patent was in Leominster. In 1764 James Hargreaves or Thomas Highs invented the spinning jenny, multi-spindle spinning machine, and from there on it was a succession in the industry of new inventions and patents that led to enormous and flourishing industrial development. In 1816 Francis Cabot Lowell built the first mechanized loom in the United States, while the late 1800s saw the invention of the first artificial fiber, viscose, and in 1953 the first commercial production of polyester fiber.

In Italy, weaving developed in small towns and in the countryside until the mid-19th century, with medium-low processing due to the use of unskilled and cheap female and child labor, which used machinery that was still limited in the production stage. Workshops were located near rivers so that they could take advantage of the energy produced by water.

The Italian textile industry developed mainly in the north in the Altomilanese, Biella, Bergamo, and upper Vicenza areas. The Como area specialized in silk production and the Mantua area in that of women's stockings and pantyhose. In central Italy, the Prato area became the most developed industrial district in terms of number of companies and employees.

China and India boosted their production, and China is the only country that breeds silkworms sector in which it now has a monopoly.

But the production of increasingly sophisticated and innovative textiles has created environmental problems due to pollution caused by chemicals in production processes. Environmental sustainability issue that has entered the global 2030 agenda and must find a solution by 2050.

Fast fashion (literally 'fast fashion'), which allows constant availability of new styles at very low prices, has led to a sharp increase in the amount of clothing produced, used and then discarded.

To address the impact this has on the environment, the EU intends to reduce textile waste by increasing the life cycle and recycling of textiles as part of its plan to achieve a circular economy by 2050.

New strategies to address the issue include developing new business models for clothing rental, designing products made in such a way that reuse and recycling are easier (circular fashion), raising consumer awareness to buy fewer garments of better quality (sustainable fashion), and generally steering consumer behavior toward more sustainable options.

From a production point of view, chemical and toxic agents will have to be absent, and this will certainly have considerable influence on new textile production, which will have to comply with European and global regulations.

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Thu, 4 Jul 2024 16:00:07 +0000 https://www.globavia.it/post/186/history-of-the-textile-industry d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Storia dell’industria tessile https://www.globavia.it/post/185/storia-dell-industria-tessile

L’industria tessile è una delle più antiche al mondo, risalente a migliaia di anni fa, addirittura al Neolitico, quando già venivano utilizzate le fibre vegetali tipo il lino. Con la nascita dell’allevamento di animali l’uomo inizia ad utilizzare il manto naturale ovino raccogliendolo in un fascio di fibre avvolto su un sostegno.

La filatura ancora oggi consiste nel creare il filato partendo da una massa di fibra tessile alla quale si applicano, in fasi successive di lavorazione, le fasi di cardatura, pettinatura delle fibre, lo stiro della massa fibrosa più o meno grossa, la torsione tramite una rotazione e l'avvolgimento del prodotto finito su un sostegno di raccolta.

E’ con i Romani che la tessitura da piccola gestione familiare passa ad attività organizzata in officine specializzate, in cui gli schiavi lavorano ai telai per la lana e il lino. 

Pompei ed Ercolano erano famose per la produzione di tessuti pregiati come la seta e il cotone, mentre a Roma fioriva la lavorazione della lana.

Con la fine dell’Impero Romano la tessitura perde la sua funzione predominante. Poi finalmente durante il periodo normanno a Palermo la manifattura reale delle nobili officine inizia a lavorare seta e tessuti preziosi con oro e gemme. A metà XII secolo la confraternita degli Umiliati, partendo dal milanese, diffuse nei suoi conventi al nord Italia la produzione della lana.

Nel Rinascimento Firenze  si afferma come centro di importazione e esportazione dei manufatti di tessitura.

Nel Regno delle Due Sicilie, le seterie di San Leucio vicino a Napoli rappresentano uno dei più importanti esempi di manifattura tessile di tipo industriale

Bisogna però attendere il XVII secolo perchè il settore tessile inizi a diventare strategico in ambito industriale

Nel 1733 John Kay brevetta la spoletta volante, ideata da Leonardo da Vinci e nel 1738  Lewis Paul brevetta il draw roller, inventore originale della filatura a rulli, la base della struttura ad acqua per la filatura del cotone in un cotonificio. Wyatt costruì il modello di una macchina per Paul, che ottenne un brevetto per questo il 24 giugno 1738. Nel 1741 installò una macchina azionata da due asini nell'Upper Priory di Birmingham, vicino alla sua casa in Old Square.

Nel 1742 l’editore Edwrd Cave, zio di Lewis Paul, acquistò il Marvel's Mill sul fiume Nene a Northampton e ricostruì il mulino per contenere quattro o cinque filatoi ad acqua, ciascuno con 50 fusi. Questo fu così il primo cotonificio che fu ereditato da Paul poco prima della sua morte. Un altro mulino che operava sotto il brevetto di Paul era a Leominster. Nel 1764 James Hargreaves o Thomas Highs inventa la spinning jenny, filatrice con più fusi e da lì a seguire fu un susseguirsi nel settore di nuove invenzioni e brevetti che portarono ad un enorme e fiorente sviluppo industriale. Nel 1816 Francis Cabot Lowell costruisce il primo telaio meccanizzato negli Stati Uniti, mentre a fine ‘800 si ha l’invenzione della prima fibra artificiale, la viscosa e nel 1953 la prima produzione commerciale di fibra di poliestere.

In Italia la tessitura si sviluppa nelle piccole città e nelle campagne fino a metà ‘800, con una lavorazione medio bassa dovuta all’utilizzo di manodopera femminile e minorile non qualificata e a basso costo, che utilizzava macchinari ancora limitati nella fase produttiva. I laboratori erano collocati vicino ai fiumi in modo da poter sfruttare l’energia prodotta dall’acqua.

L’industria tessile italiana si sviluppa soprattutto al nord nell’Altomilanese, nel biellese, nel bergamasco e nell’alto vicentino. La zona del comasco si è specializzata nella produzione della seta e il mantovano in quella di calze da donna e collant. Al centro Italia la zona di Prato diventa il distretto industriale più sviluppato per numero di aziende ed occupati.

Cina e India hanno potenziato la loro produzione e la Cina è l’unico paese che alleva bachi da seta settore in cui ormai esercita il monopolio.

Ma la produzione di tessuti sempre più sofisticati ed innovativi ha creato problemi ambientali per l’inquinamento causato da sostanze chimiche presenti nei processi di produzione. Tema di sostenibilità ambientale entrato nell’agenda mondiale 2030 e che dovrà trovare soluzione entro il 2050.

La fast fashion (letteralmente 'moda veloce'), che consente una disponibilità costante di nuovi stili a prezzi molto bassi, ha portato a un forte aumento della quantità di indumenti prodotti, utilizzati e poi scartati.

Per far fronte all'impatto che questo fenomeno ha sull'ambiente l'UE intende ridurre gli sprechi tessili, aumentando il ciclo di vita e il riciclo dei tessuti come parte integrante del piano per raggiungere un'economia circolare entro il 2050.

Le nuove strategie per affrontare la problematica includono lo sviluppo di nuovi modelli di business per il noleggio di abbigliamento, la progettazione dei prodotti realizzata in modo tale da consentire che il riutilizzo e il riciclo siano più facili (moda circolare), sensibilizzare i consumatori ad acquistare meno capi di migliore qualità (moda sostenibile) e in generale orientare il comportamento dei consumatori verso opzioni più sostenibili.

Dal punto di vista produttivo, dovranno essere assenti agenti chimici e tossici e questo avrà sicuramente notevole influenza sulla nuova produzione tessile che dovrà adeguarsi alle normative europee e mondiali.

 

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Thu, 4 Jul 2024 16:00:02 +0000 https://www.globavia.it/post/185/storia-dell-industria-tessile d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
The Italian Navy’s route to technological innovation https://www.globavia.it/post/184/the-italian-navy-s-route-to-technological-innovation

Technological development in the military is becoming increasingly important to the maritime domain, and thus the relative mastery of the use of innovative tools can prove crucial to the effectiveness and very survival of military assets engaged in naval operations.

The Italian Navy plays a fundamental role in defense of the national territory and for the many economic interests that depend on the import and export of goods, energy resources and raw materials by sea.

Thus, the Italian Navy is among the most technologically advanced in the world, benefiting from targeted investments and high-level national industrial capabilities, which allow it to have European Multi-Mission Frigates (FREMMs), which are particularly appreciated in the NATO environment especially in their anti-submarine configuration.

The importance of the aircraft carrier 

The Navy's more recently built ships have a higher average tonnage than those dating from the Cold War, not only because of 'increased overall fleet and individual ship capabilities, but also because of the increasingly evident need to operate outside the Mediterranean and Red Sea

Since the end of the Cold War, the Navy has placed increasing importance on those expeditionary capabilities, which ensure the ability to project forces to ever greater distances - including in the context of the many international missions in which the armed forces have participated. For example, this capability, set to grow further in the coming years, resulted in the Garibaldi aircraft carrier playing an important role during the recent NATO exercise 'Cold Response 22' in Norway.

To date, thanks to the state-of-the-art Cavour aircraft carrier and the investment on the F-35B short takeoff and vertical landing aircraft, Italy is one of only three countries in the world (and the only one in the EU) capable of operating fifth-generation combat aircraft from an aircraft carrier - besides the United States and Britain.

An aircraft carrier group represents an extremely useful and versatile asset not only in the operational field but also as a political and diplomatic tool. Both the United Kingdom and France in recent years have involved naval units from partner countries in their respective carrier groups deployed in the Indo-Pacific, fostering improved interoperability among allies within exercises and operations conducted under the auspices of those navies with aircraft carriers.

There is certainly a need for reflection in Italy that would lead to the development of a more strategic approach to the use of the Cavour ship as a force multiplier, taking full advantage of the possibility of relieving the Navy's burden by periodically deploying a carrier group also consisting of allied ships to the wider Mediterranean and beyond, with the associated benefits in terms of both interoperability and naval diplomacy toward operational and regional partners.

The complementarity of innovation and integration

The Italian Navy is a balanced force, composed of a multitude of assets and systems: ships and submarines, helicopters, aircraft and land-based assets. Technological progress in recent decades has also led to the entry into service of remotely piloted air and underwater assets, which, together with surface assets, are destined to assume an increasingly important role in the naval domain.

Although small and medium-sized unmanned systems will play an increasingly prominent role in naval operations in both qualitative and quantitative terms, large platforms such as ships and submarines will still remain central to the operational capabilities of major navies for a long time to come. In this regard, the Navy is aiming not only at modernizing capabilities but also at achieving a high level of integration between even very different platforms and combat systems (e.g., ships, submarines, helicopters, and remotely piloted vehicles) in a multi-domain and system-of-systems perspective. 

In Future Combat Naval System 2035 (FCNS 2035), the Navy listed among the most important goals as strengthening the armed force's ability to adapt more dynamically to technological innovation, which is already accelerating rapidly. A more dynamic approach will also be needed in procurement and maintenance practices.

Investing more and more efficiently

It is essential that Italy continue to invest in innovation in the naval domain to ensure the effectiveness of the military instrument in the face of a decisive technological acceleration in the defense field. It is also important that national and European innovation processes proceed hand in hand, intercepting the incentives for industrial cooperation put in place by the EU and related opportunities for cooperation with partners in Europe.

Italy-like all European countries-must try to make the cost of developing new and disruptive technologies efficient through cooperation with partners near and far.

 

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Mon, 24 Jun 2024 16:00:32 +0000 https://www.globavia.it/post/184/the-italian-navy-s-route-to-technological-innovation d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
La rotta della Marina italiana verso l’innovazione tecnologica https://www.globavia.it/post/182/la-rotta-della-marina-italiana-verso-l-innovazione-tecnologica

Lo Sviluppo tecnologico in campo militare assume sempre maggiore importanza per il dominio marittimo e quindi la relativa padronanza dell’uso di strumenti innovativi si può rivelare determinante per l’efficacia e la sopravvivenza stessa di assetti militari impegnati in operazioni navali.

La Marina Militare italiana ricopre un ruolo fondamentale a difesa del territorio nazionale e per i molteplici interessi economici che dipendono dall’importazione ed esportazione di beni, risorse energetiche e materie prime via mare.

La Marina Militare italiana è quindi tra le più tecnologicamente avanzate al mondo, usufruendo di investimenti mirati e capacità industriali nazionali di alto livello, che le permettono di avere Fregate europee multi-missione (FREMM), particolarmente apprezzate in ambito Nato specialmente nella loro configurazione anti-sommergibile.

L’importanza della portaerei 

Le navi di più recente costruzione della Marina Militare hanno un tonnellaggio medio superiore a quelle risalenti alla Guerra Fredda, non solo per l’ aumento delle capacità complessive della flotta e delle singole navi, ma anche per la necessità sempre più evidente di operare al di fuori del Mediterraneo e del Mar Rosso

Fin dalla fine della Guerra Fredda la Marina ha dato un’importanza sempre crescente a quelle capacità expeditionary, che garantiscono l’abilità di proiettare forze a distanze sempre più ampie – anche nel quadro delle numerose missioni internazionali cui hanno partecipato le forze armate. Ad esempio questa capacità, destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni, ha fatto sì che la portaeromobili Garibaldi abbia giocato un ruolo importante durante la recente esercitazione Nato ‘Cold Response 22’ in Norvegia.

Ad oggi, grazie alla più moderna portaerei Cavour e all’investimento sull’F-35B a decollo corto e atterraggio verticale, l’Italia è uno di soli tre paesi al mondo (e l’unico nell’Ue) in grado di operare aerei da combattimento di quinta generazione da una portaerei – oltre a Stati Uniti e Gran Bretagna.

Un gruppo portaerei rappresenta un assetto estremamente utile e versatile non solo in campo operativo, ma anche come strumento politico e diplomatico. Sia Regno Unito che Francia negli ultimi anni hanno coinvolto unità navali di Paesi partner nei rispettivi gruppi portaerei dispiegati nell’Indo-Pacifico, favorendo un miglioramento dell’interoperabilità fra alleati all’interno di esercitazioni e operazioni svolte sotto l’egida di quelle marine dotate di portaerei.

Occorre senz’altro una riflessione in Italia che porti all’elaborazione di un approccio più strategico all’utilizzo di nave Cavour come force multiplier, sfruttando al meglio la possibilità di alleviare il carico della Marina dispiegando periodicamente un gruppo portaerei costituito anche da navi alleate nel Mediterraneo allargato e oltre, con i relativi benefici in termini sia di interoperabilità che di naval diplomacy verso i partner operativi e della regione.

La complementarietà di innovazione e integrazione

La Marina italiana è una forza bilanciata, composta da una moltitudine di mezzi e sistemi: navi e sottomarini, elicotteri, aerei e mezzi di terra. Il progresso tecnologico degli ultimi decenni ha portato all’entrata in servizio anche di mezzi aerei e subacquei a pilotaggio remoto che, insieme a quelli di superficie, sono destinati ad assumere un ruolo sempre più importante nel dominio navale.

Anche se i sistemi unmanned di piccole e medie dimensioni avranno un ruolo sempre più prominente nelle operazioni navali sia in termini qualitativi che quantitativi, le grandi piattaforme quali navi e sottomarini rimarranno ancora a lungo al centro delle capacità operative delle principali marine militari. A tal proposito la Marina punta non solo all’ammodernamento delle capacità, ma anche al raggiungimento di un alto livello di integrazione fra piattaforme e sistemi di combattimento anche molto diversi da loro (ad esempio navi, sottomarini, elicotteri e veicoli a pilotaggio remoto) in un’ottica multi-dominio e di system-of-systems. 

Nel Future Combat Naval System 2035 (FCNS 2035), la Marina ha indicato tra gli obiettivi più importanti quello di rafforzare la capacità della forza armata di adattarsi in modo più dinamico all’innovazione tecnologica, già in forte accelerazione. Un approccio più dinamico sarà inoltre necessario nelle pratiche di procurement e manutenzione.

Investire di più e in modo più efficiente

E’ fondamentale che l’Italia continui a investire sull’innovazione nel dominio navale per garantire l’efficacia dello strumento militare di fronte ad una decisa accelerazione tecnologica nel campo della difesa. E’importante anche che procedano di pari passo i processi innovativi nazionali e quelli europei, intercettando gli incentivi alla cooperazione industriale messi in campo dall’Ue e le relative opportunità di cooperazione con partner in Europa.

L’Italia – come tutti i Paesi europei – deve cercare di rendere efficienti i costi di sviluppo di tecnologie nuove e dirompenti attraverso la cooperazione con partner vicini e lontani.

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Mon, 17 Jun 2024 16:00:05 +0000 https://www.globavia.it/post/182/la-rotta-della-marina-italiana-verso-l-innovazione-tecnologica d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Sustainable Furniture and the example of Riva 1920 a leading company in material reuse https://www.globavia.it/post/183/sustainable-furniture-and-the-example-of-riva-1920-a-leading-company-in-material-reuse

Sustainable furniture refers to furniture and furnishings designed and produced in a way that minimizes environmental impact, using recycled or sustainable materials, low-impact production techniques and the reduction of toxic chemicals and pollutants, combining design, functionality and respect for the environment.

Sustainability has established itself as an invaluable concept.

A very important feature of sustainable furniture is longevity, in fact furniture for example is designed to last over the years, thus reducing waste to be disposed of. In addition, companies carry out ethical practices with fair and safe working conditions for workers

  • The materials chosen are key to sustainability; recycling allows for a reduction in deforestation and depletion of natural resources.
  • Recycled or FSC-certified wood from responsibly managed forests ensures active reforestation.
  • Biodegradable or recycled materials: such as bamboo, which grows rapidly, or recycled glass and plastic that reduce the use of new resources.
  • Organic fabrics and natural dyes: fabrics such as cotton or linen grown and dyes obtained from natural sources.

Innovation continues to bring new sustainable materials to the furniture industry, making options increasingly diverse and responsible.

A sustainable approach in furniture assumes clear benefits for consumers, businesses and the environment

  • Reduced Environmental Impact: the use of recycled or renewable materials reduces deforestation and In addition, low-impact manufacturing reduces carbon emissions and other pollutants.
  • Health and Safety: environmentally sustainable furniture tends to use fewer toxic chemicals, such as formaldehyde and volatile solvents, which can release harmful gases into the air. This means a healthier and safer home environment for you and your family.
  • Durability: as mentioned, environmentally sustainable furniture is often designed to last, offering excellent value for money over the long term.
  • Unique Aesthetics: the use of natural and recycled materials can lead to unique and authentic designs, ermitting distinctive pieces with character in one's home.
  • Support for Ethical Practices: by choosing manufacturers that adopt sustainable practices, you support companies that provide fair and safe working conditions for their employees.

How to Recognize Sustainable Furniture

With the growing popularity of eco-friendly furniture, it is essential to know how to distinguish true sustainable products from those that may simply be exploiting a marketing trend.

Here are some tips for identifying authentic sustainable furniture:

  • Certifications: look for recognized certifications that attest to the product's sustainability. Some of the best known include the Forest Stewardship Council (FSC) label for wood and certifications for organic textiles.
  • Materials: inquire about the materials used. Furniture made from recycled, renewable or biodegradable materials is often a sustainable choice.
  • Manufacturing process: truly sustainable companies will be transparent about their manufacturing practices. Look for information on low-impact production techniques and reduced use of chemicals.
  • Origin: consider where the product comes from.
  • Reviews and Recommendations: read product reviews and seek recommendations from reputable sources. Often, those who have already purchased can offer valuable information about the quality and sustainability of an item.

Also consider refurbishing or reusing existing furniture, further reducing environmental impact and creating a unique, customized space.

The Future of Sustainable Furniture

Sustainable furniture is not just a passing fad; it represents the future of the furniture industry.

Here are some trends and predictions for the future:

  • Technology and Sustainability: with the advent of technology, we will see greater integration of high-tech solutions into furniture, such as the use of sensors and smart materials that can adapt and respond to their surroundings.
  • Reuse and Upcycling: The importance of reuse and upcycling will continue to grow. Artisans and designers are already exploring innovative ways to transform waste materials into high-quality furniture pieces.
  • Local Production: local production will become increasingly popular, reducing the carbon footprint associated with transportation and supporting local economies.
  • Transparency: consumers will increasingly demand transparency about manufacturing practices. Companies that can demonstrate their sustainability will have a competitive advantage.
  • Innovative Materials: in addition to bamboo and other sustainable materials, we will see the emergence of new innovative materials, such as mushrooms, algae, and composite materials, which will offer new possibilities for design and functionality.

Photovoltaics and Environmentally Sustainable Furniture: A Winning Combination

While environmentally sustainable furniture is revolutionizing the interiors of our homes, photovoltaics are doing the same with the energy that powers our homes.

Integrating these two concepts can lead to a truly sustainable home, both inside and out.

Here are some key points of the integration of photovoltaics and environmentally sustainable furniture:

  • CLEAN ENERGY:
    • The adoption of solar photovoltaic panels enables homes to generate clean energy.
    • Reducing dependence on fossil fuels and minimizing the carbon footprint.
  • ECONOMIC SAVINGS:
    • Environmental benefits and also significant financial savings.
    • The energy produced by solar panels can offset energy costs and, in some cases, generate income.
  • INNOVATIVE DESIGN:
    • Furniture companies integrating photovoltaic technology into their products.
    • Energy-generating curtains or blinds, or garden furniture that charges devices.
  • COMPREHENSIVE SUSTAINABILITY:
    • Combination of eco-friendly furniture with photovoltaics for all-around sustainability.
    • Eco-friendly interiors and sustainable energy.

A prime example of this evolution in sustainability and care for the environment is Riva 1920, a company that has made eco design and sustainability the pillars of its production philosophy.

Riva 1920 fulfills key principles in creating environmentally friendly products by using environmentally sustainable, eco-friendly and eco-friendly materials that are preferably reused and recyclable, reducing waste with effective use of raw materials and and minimizing waste, and ultimately creating products that last.

Each recycled element used reduces both the amount of waste directed to landfills and the natural resources that can be used for new materials.

Riva 1920 creates unique products by recovering and transforming materials, which go back to the charm of the Venice lagoon. In fact, Riva 1920, with an innovative application of materials, brings to life new oak poles or "briccole," used as markers. The cedar wood from Lebanon with which the lagoon-based company makes its furniture comes from trees that fell due to natural events or were cut down for public safety or the health of the forest ecosystem.

Cedar wood is distinguished by its aromatic and intense scent due to the natural oils in the wood. Riva 1920 also creates design projects with Kauri wood, a material that dates back 50,000 years and has remained intact submerged in mud and water while maintaining all the characteristics and qualities like the wood of a freshly cut tree.

The motto of the lagoon-based company is "Produce to hand down", the principle behind its production activities, so that each piece represents a legacy for future generations.

 

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Mon, 10 Jun 2024 16:00:19 +0000 https://www.globavia.it/post/183/sustainable-furniture-and-the-example-of-riva-1920-a-leading-company-in-material-reuse d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Arredamento Sostenibile e l’esempio di Riva 1920 azienda leader nel riuso dei materiali https://www.globavia.it/post/181/arredamento-sostenibile-e-l-esempio-di-riva-1920-azienda-leader-nel-riuso-dei-materiali

L’arredamento sostenibile riguarda mobili e complementi d’arredo progettati e prodotti in modo da minimizzare l’impatto ambientale, utilizzando materiali riciclati o sostenibili, tecniche di produzione a basso impatto e la riduzione di sostanze chimiche tossiche e inquinanti, combinando design, funzionalità e rispetto per l’ambiente.

La sostenibilità si è affermata come un concetto di inestimabile valore.

Caratteristica importantissima dell’arredamento sostenibile è la longevità, infatti i mobili per esempio sono progettati per durare negli anni, riducendo così i rifiuti da smaltire. Inoltre le aziende svolgono pratiche etiche con condizioni di lavoro eque e sicure per i lavoratori

  • I materiali scelti sono fondamentali per la sostenibilità, il riciclo permette di ridurre la deforestazione e l’esaurimento delle risorse naturali. 
  • Il legno riciclato o certificato FSC provenedo da foreste gestite responsabilmente, assicura una riforestazione attiva. 
  • I Materiali biodegradabili o riciclati: come il bambù, che cresce rapidamente, o il vetro e la plastica riciclati che riducono l’uso di nuove risorse.
  • Tessuti organici e tinture naturali: tessuti come cotone o lino coltivati e tinture ottenute da fonti naturali.

L’innovazione continua a portare nuovi materiali sostenibili nell’industria dell’arredamento, rendendo le opzioni sempre più variegate e responsabili.

Un approccio sostenibile nell’arredamento presuppone vantaggi evidenti per consumatori, aziende e ambiente

  • Impatto Ambientale Ridotto: l’uso di materiali riciclati o rinnovabili riduce la deforestazione e Inoltre, la produzione a basso impatto riduce le emissioni di carbonio e altri inquinanti.
  • Salute e Sicurezza: l’arredamento ecosostenibile tende a utilizzare meno sostanze chimiche tossiche, come formaldeide e solventi volatili, che possono rilasciare gas nocivi nell’aria. Questo significa un ambiente domestico più sano e sicuro per te e la tua famiglia.
  • Durabilità: come accennato, i mobili ecosostenibili sono spesso progettati per durare, offrendo un eccellente rapporto qualità-prezzo nel lungo termine.
  • Estetica Unica: l’uso di materiali naturali e riciclati può portare a design unici e autentici, permettendo di avere pezzi distintivi e con carattere nella propria casa.
  • Supporto alle Pratiche Etiche: scegliendo produttori che adottano pratiche sostenibili, si supportano le aziende che offrono condizioni di lavoro eque e sicure ai loro dipendenti. 

Come Riconoscere un Arredamento Sostenibile

Con la crescente popolarità dell’arredamento ecosostenibile, è essenziale sapere come distinguere i veri prodotti sostenibili da quelli che potrebbero semplicemente sfruttare una tendenza di marketing.

Ecco alcuni suggerimenti per identificare l’autentico arredamento sostenibile:

  • Certificazioni: cerca certificazioni riconosciute che attestino la sostenibilità del prodotto. Alcune delle più note includono il marchio FSC (Forest Stewardship Council) per il legno e certificazioni per tessuti biologici.
  • Materiali: informarsi sui materiali utilizzati. L’arredamento realizzato con materiali riciclati, rinnovabili o biodegradabili è spesso una scelta sostenibile.
  • Processo di produzione: le aziende veramente sostenibili saranno trasparenti riguardo alle loro pratiche di produzione. Cerca informazioni sulle tecniche di produzione a basso impatto e sull’uso ridotto di sostanze chimiche.
  • Origine: considera da dove proviene il prodotto.
  • Recensioni e Raccomandazioni: leggi le recensioni dei prodotti e cerca raccomandazioni da fonti affidabili. Spesso, chi ha già acquistato può offrire preziose informazioni sulla qualità e sostenibilità di un articolo.

Considera anche la possibilità di rinnovare o riutilizzare mobili esistenti, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale e creando uno spazio unico e personalizzato.

Il Futuro dell’Arredamento Sostenibile

L’arredamento sostenibile non è solo una moda passeggera; rappresenta il futuro dell’industria dell’arredamento.

Ecco alcune tendenze e previsioni per il futuro:

  • Tecnologia e Sostenibilità: con l’avvento della tecnologia, vedremo una maggiore integrazione di soluzioni high-tech nei mobili, come l’uso di sensori e materiali intelligenti, che possono adattarsi e rispondere all’ambiente circostante.
  • Riutilizzo e Upcycling: l’importanza del riutilizzo e dell’upcycling continuerà a crescere. Gli artigiani e i designer stanno già esplorando modi innovativi per trasformare materiali di scarto in pezzi d’arredo di alta qualità.
  • Produzione Locale: la produzione locale diventerà sempre più popolare, riducendo l’impronta di carbonio associata al trasporto e sostenendo le economie locali.
  • Trasparenza: i consumatori chiederanno sempre più trasparenza sulle pratiche di produzione. Le aziende che possono dimostrare la loro sostenibilità avranno un vantaggio competitivo.
  • Materiali Innovativi: oltre al bambù e ad altri materiali sostenibili, vedremo l’emergere di nuovi materiali innovativi, come funghi, alghe e materiali composti, che offriranno nuove possibilità di design e funzionalità.

Il Fotovoltaico e l’Arredamento Ecosostenibile: Una Combinazione Vincente

Mentre l’arredamento ecosostenibile sta rivoluzionando gli interni delle nostre case, il fotovoltaico sta facendo lo stesso con l’energia che alimenta le nostre abitazioni.

Integrare questi due concetti può portare a una casa veramente sostenibile, sia dentro che fuori.

Ecco alcuni punti chiave dell’integrazione tra fotovoltaico e arredamento ecosostenibile:

  • ENERGIA PULITA:
    • L’adozione di pannelli solari fotovoltaici permette alle abitazioni di generare energia pulita.
    • Riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e minimizzazione dell’impronta di carbonio.
  • RISPARMIO ECONOMICO:
    • Benefici ambientali e anche un significativo risparmio economico.
    • L’energia prodotta dai pannelli solari può compensare i costi energetici e, in alcuni casi, generare un reddito.
  • DESIGN INNOVATIVO:
    • Aziende di arredamento che integrano la tecnologia fotovoltaica nei loro prodotti.
    • Tende o persiane che generano energia o mobili da giardino che caricano dispositivi.
  • SOSTENIBILITÀ COMPLETA:
    • Combinazione di arredamento ecosostenibile con il fotovoltaico per una sostenibilità a 360 gradi.
    • Interni eco-friendly e energia sostenibile.

Un esempio lampante di questa evoluzione nella sostenibilità e cura dell’ambiente è Riva 1920, azienda che ha fatto del design eco e della sostenibilità i pilastri della sua filosofia produttiva.

Riva 1920 soddisfa i principi chiave nella creazione di prodotti che rispettano l’ambiente, usando materiali ecosostenibili, eco-compatibili ed eco-friendly, preferibilmente riusati e riciclabili, riducendo gli sprechi con un uso efficace delle materie prime e minimizzando gli scarti ed infine creando prodotti che durano nel tempo.

Ogni elemento riciclato utilizzato riduce sia la quantità di rifiuti indirizzati alle discariche sia le risorse naturali utilizzabili per nuovi materiali.

Riva 1920 realizza prodotti unici recuperando e trasformando materiali, che vanno a ripercorrere il fascino della laguna di Venezia. Infatti Riva 1920 con un’innovativa applicazione dei materiali, dà vita a nuovi pali di quercia o “briccole”, usati come segnavia. Il legno di cedro del Libano con cui l’azienda lagunare realizza i propri mobili deriva da alberi caduti per eventi naturali o abbattuti per motivi di sicurezza pubblica o per la salute dell’ecosistema boschivo.

Il legno di cedro si contraddistingue per il suo profumo aromatico e intenso per gli oli naturali presenti nel legno.

Riva 1920 realizza anche progetti di design con legno di Kauri, materiale che risale a 50.000 anni fa e che è rimasto intatto immerso nel fango e nell’acqua mantenendo però intatte tutte le caratteristiche e qualità come il legno di un albero appena tagliato.

Il motto dell’azienda lagunare è “Produrre per tramandare”, principio alla base dell’attività produttiva, affinchè ogni pezzo rappresenti un’eredità per le generazioni future.

 

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Mon, 3 Jun 2024 16:00:47 +0000 https://www.globavia.it/post/181/arredamento-sostenibile-e-l-esempio-di-riva-1920-azienda-leader-nel-riuso-dei-materiali d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
The digital passport to sustainable fashion https://www.globavia.it/post/180/the-digital-passport-to-sustainable-fashion

The fashion industry plays a key role in modern society's focus on sustainability

Textile production is estimated to be responsible for about 20 percent of global drinking water pollution due to the various processes the products undergo, such as dyeing and finishing, and the washing of synthetic garments releases 0.5 million tons of microfibers into the seas each year.

The washing of synthetics has led to an accumulation of half a million tons of microplastics on the ocean floor each year.

So the focus in European strategies and dynamics revolve around the key role of the digital passport, and new directives are being studied.

The digital passport is the necessary tool for the fashion industry to make a transformation in the production stages with a more ecological and ethical direction by suitably and correctly informing consumers.

The digital passport promotes sustainable fashion through the use of technology to process digital labeling, which uses Qr codes to indicate clear and transparent information to consumers about the environmental characteristics of textile products, such as clothing, home textiles, and footwear.

The digital passport makes it possible to indicate the percentage of recycled material used in production, the recyclability characteristics of the product, the presence of hazardous substances, and the geographic traceability of key processing steps.

In addition, with the digital passport it is possible to receive information to prevent greenwashing, or the use of misleading claims such as biodegradable or 100 percent sustainable.

Through this whole series of useful product information, the consumer is directed to conscious and sustainable purchasing choices according to environmental values, while the company itself is involved in a transparent and more responsible raw material sourcing process.

 

The French example

Meanwhile, France has already anticipated EU initiatives by passing the Agec law and with the Re-fashion initiative.

The Agec (Anti-Gaspillage pour une Économie Circulaire) law was enacted in February 2020, with the goal of promoting 360-degree circularity models by 2040.

This law does not only affect the fashion industry and is divided into five progressive steps, which among other things include phasing out single-use plastics and taking action against planned obsolescence.

Decree 2022-748 of April 29, 2022, placed the labeling of products entering the French market at the center of interest.

Labels must be digital, but it is permissible to keep them paper, and they must be accessible during purchase.

Labeling for companies with a turnover exceeding 50 million euros has become mandatory as of January 1, 2023, with subsequently reduced requirements for smaller companies in the following two years, but certain product categories, such as bags and garments made of 100 percent leather or plastic, remain excluded from the legal requirements

In parallel, the Re-Fashion initiative introduces innovative graphics to guide consumers on the correct ways to dispose of clothing, encouraging donation, resale, and proper disposal in the appropriate containers.

 

European Union Goals

Other European nations could take a cue from the French initiative to make the fashion and textile industry increasingly sustainable.

In fact, Europeans consume nearly 26 kilograms of textiles each year and dispose of about 11 kilograms. Used clothing can be exported outside the EU, but is mostly incinerated or taken to landfill (87 percent). The growth of fast fashion, spurred in part by social media and the industry bringing fashion trends to more consumers at a faster pace than ever before, has played a key role in increasing consumption

In March 2022, the European Commission unveiled a new strategy to make textiles more durable, repairable, reusable, recyclable

The EU has an EU Ecolabel that manufacturers who meet ecological criteria can apply to items. This gives more visibility to products that include fewer harmful substances and cause less water and air pollution.

The Parliament has put forward ideas to change the rules on textile waste in March 2024. The revision of the Waste Directive will introduce extended producer responsibility schemes that will have to cover the costs of separate collection, sorting and recycling.EU countries will be obliged to collect textiles separately by January 1, 2025 for reuse, preparation for reuse, and recycling.

Negotiations with the Council will be conducted by the next Parliament, which will be elected in the June 6-9, 2024 European elections.

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Thu, 16 May 2024 16:00:38 +0000 https://www.globavia.it/post/180/the-digital-passport-to-sustainable-fashion d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Il passaporto digitale per la moda sostenibile https://www.globavia.it/post/179/il-passaporto-digitale-per-la-moda-sostenibile

Il settore della moda ricopre un ruolo fondamentale nell’attenzione posta dalla società moderna per la sostenibilità

Si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell'inquinamento globale dell'acqua potabile a causa dei vari processi a cui i prodotti vanno incontro, come la tintura e la finitura, e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari.

Il lavaggio dei prodotti sintetici ha portato a un accumulo pari a mezzo milione di tonnellate di microplastiche sul fondo degli oceani ogni anno.

Quindi l’attenzione nelle strategie e dinamiche europee vertono sul ruolo fondamentale del passaporto digitale e sono allo studio nuove direttive.

Il passaporto digitale è lo strumento necessario perché il settore della moda operi una trasformazione nelle fasi produttive con una direzione più ecologica ed etica, informando idoneamente e correttamente i consumatori.

Il passaporto digitale favorisce la moda sostenibile attraverso l’utilizzo di tecnologie per elaborare un’etichettatura digitale, che utilizza codici Qr che permettono di indicare ai consumatori informazioni chiare e trasparenti sulle caratteristiche ambientali dei prodotti tessili,  come abbigliamento, tessuti per la casa e calzature.

Il passaporto digitale permette di indicare la percentuale di materiale riciclato impiegato nella produzione, le caratteristiche di riciclabilità del prodotto, la presenza di sostanze pericolose e la tracciabilità geografica delle principali fasi di lavorazione.

Inoltre con il passaporto digitale è possibile ricevere informazioni per evitare il greenwashing, o l’utilizzo di claim ingannevoli come biodegradabile o 100% sostenibile. 

Attraverso tutta questa serie di informazioni utili sul prodotto, il consumatore viene indirizzato a scelte di acquisto consapevoli e sostenibili secondo valori ambientali, mentre l’azienda stessa è coinvolta in un processo di approvvigionamento delle materie prime in modo trasparente e più responsabile.

 

L’esempio  francese

Nel frattempo la Francia ha già anticipato le iniziative dell’Unione Europea approvando la legge Agec e con  l’iniziativa Re-fashion

La legge Agec (Anti-Gaspillage pour une Économie Circulaire) è stata promulgata nel febbraio 2020, con l’obiettivo di promuovere modelli di circolarità a 360 gradi entro il 2040.

Questa legge non riguarda solo il settore della moda ed è articolata in cinque fasi progressive, che tra l’altro prevedono gradualmente l’abbandono della plastica monouso ed un’azione contro l’obsolescenza programmata. 

Il Decreto 2022-748 del 29 aprile 2022, ha posto al centro dell’interesse l’etichettatura dei prodotti che entrano nel mercato francese.

Le  etichette devono essere digitali, ma è consentito mantenerle cartacee, e devono essere accessibili durante l’acquisto. 

L’etichettatura per le aziende con un fatturato che superi i 50 milioni di euro è divenuta obbligatoria dal 1 gennaio 2023, con requisiti successivamente ridotti per le imprese di dimensioni minori nei due anni successivi, ma restano escluse dagli obblighi di legge alcune categorie merceologiche, come borse e capi di abbigliamento in pelle o plastica al 100%

Parallelamente, l’iniziativa Re-Fashion introduce una grafica innovativa per guidare i consumatori sulle modalità corrette di smaltimento dei capi di abbigliamento, incentivando la donazione, la rivendita e il corretto conferimento negli appositi contenitori.

 

Obiettivi dell’Unione Europea

Altre nazioni europee potrebbero trarre spunto dall’iniziativa francese per rendere sempre più sostenibile il settore della moda e dei tessuti.

Infatti i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili e ne smaltiscono circa 11 kg. Gli indumenti usati possono essere esportati al di fuori dell'UE, ma per lo più vengono inceneriti o portati in discarica (87%). La crescita della moda veloce, favorita in parte dai social media e dall'industria che porta le tendenze della moda a un numero maggiore di consumatori a un ritmo più rapido rispetto al passato, ha svolto un ruolo fondamentale nell'aumento dei consumi

Nel marzo 2022 la Commissione europea ha presentato una nuova strategia per rendere i tessuti più durevoli, riparabili, riutilizzabili, riciclabili 

L'UE dispone di un marchio Ecolabel UE che i produttori che rispettano i criteri ecologici possono applicare agli articoli. Questo dà maggiore visibilità ai prodotti che includono meno sostanze nocive e causano meno inquinamento dell'acqua e dell'aria.

Il Parlamento ha presentato idee per modificare le norme sui rifiuti tessili nel marzo 2024. La revisione della direttiva sui rifiuti introdurrà schemi di responsabilità estesa del produttore che dovrà coprire i costi della raccolta differenziata, dello smistamento e del riciclaggio.

I Paesi dell'UE saranno obbligati a raccogliere separatamente i prodotti tessili entro il 1° gennaio 2025 per il riutilizzo, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio.

I negoziati con il Consiglio saranno condotti dal prossimo Parlamento, che verrà eletto alle elezioni europee del 6-9 giugno 2024.

 

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Mon, 13 May 2024 16:00:33 +0000 https://www.globavia.it/post/179/il-passaporto-digitale-per-la-moda-sostenibile d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Globavia: nasce theBreath®, un tessuto rivoluzionario https://www.globavia.it/post/178/globavia-nasce-thebreath&174-un-tessuto-rivoluzionario

Globavia ha il piacere di presentare un nuovo tessuto che potrebbe rivoluzionare la lotta all’inquinamento!

E’ stato brevettato da un’azienda italiana e viene proposto sul mercato internazionale in sinergia con Globavia, l’azienda italiana prettamente al femminile il cui Amministratore è Debora Gambato e che, diversificando il brand in ambito aeronautico e all’interno dell’industria dei tessuti tecnici, si sta affermando nel mondo imprenditoriale italiano ed internazionale con uno sguardo all’innovazione, alla sostenibilità ed alla difesa dell’ambiente.

Le nostre città sono ormai continuamente sotto la lente d’ingrandimento dei controlli e verifiche dell’inquinamento prodotto dallo smog e dalle polveri sottili. Impianti di riscaldamento, emissioni industriali e gas di scarico delle automobili rendono l’aria irrespirabile con conseguenze alla nostra salute. In ogni ambiente, dagli uffici alle scuole, dalle attività commerciali e abitazioni fino ai veicoli che attraversano le nostre strade, sostanze volatili nocive si diffondono nell’aria. Globavia ha trovato una soluzione rivoluzionaria grazie ad un particolare tessuto, theBreath®, che con un’azione antibatterica e anti-odore restituisce salubrità all’aria che respiriamo quotidianamente.

Grazie a theBreath®, vengono realizzati pannelli che assorbono, bloccano e disgregano le molecole che inquinano l’aria che respiriamo, purificandola.

La peculiarità è che non viene utilizzata quindi alcuna fonte energetica elettrica o fossile, ma il procedimento avviene in materia del tutto naturale.

Infatti la trama del tessuto è formata da due strati esterni realizzati in materiale stampabile e traspirante, mentre il cuore è realizzato con fibra carbonica addittivata da nanomolecole. Le molecole inquinanti vengono attirate, disgregate ed assorbite all’interno della struttura da una cartuccia carbonica, rilasciando nell’ambiente esterno solo aria pulita dopo che la stessa con un movimento naturale ha attraversato i tre strati. Gli ioni di Argento incorporati nelle fibre del tessuto esterno esercitano poi un controllo efficace su Batteri, Gram-positivi e Gram-Negativi e su alcuni tipi di Funghi.

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Articolo completo su salottoroma.it

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Mon, 18 Mar 2024 18:54:10 +0000 https://www.globavia.it/post/178/globavia-nasce-thebreath&174-un-tessuto-rivoluzionario d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
A fabric against pollution https://www.globavia.it/post/175/a-fabric-against-pollution

Smog is among the main sources of pollution. Produced by heating, cars and industrial emissions, it makes the air unbreathable not only in large cities but also in offices, schools, businesses, vehicles or homes. Daily in every environment we can therefore breathe in harmful volatile substances. However, there are panels made of a special fabric, theBreath®, that can adsorb smog and pollution, with an antibacterial and anti-odor action, giving us back healthy air to breathe. 

 

Not just a fabric 

Patented by an Italian company, the fabric of these panels is composed of a revolutionary fiber that can purify the surrounding atmosphere. The weave consists of two outer layers made of printable, breathable material, while the core is made of carbonic fiber additivated by nanomolecules. The carbonic cartridge attracts pollutant molecules within its structure, breaking them down and adsorbing them, preventing their release into the surrounding environment where only clean air will be released. Silver ions embedded in the fibers of the outer fabric then exert effective control over Bacteria, Gram-positive and Gram-negative and some types of Fungi.

The panel does not require external energy sources of electrical or fossil origin, in fact, the air with its own natural movement flows tangentially and/or passes through the three layers returning to circulation cleaner and more breathable.

 

A design choice as well as a green one 

The panel finds its application both indoors and outdoors. More and more furniture professionals such as designers and architects are choosing it to embellish indoor environments, from hotels to private homes via offices, schools and public places of all kinds. Thanks to its totally free and customizable surface, the panel can adapt to any environment and function; used then to cover or create objects it combines sustainability with design sophistication. 

Also of interest is its use in automobiles where it can absorb dangerous pollutants, eliminating odors and making the environment healthier. The fabric is also used to cover strollers and baby carriages, providing protection for children while traveling in areas contaminated by fine particulate matter. 

Remaining in the outdoor sphere, fabric placed in strategic locations such as on traffic signs, billboards, construction site bollards and maxi posters, as well as along high-traffic roads, in parks and near street furniture ensures safer air. An indispensable ally against pollution, capable of adsorbing pollutants such as Nox, Sox, Co, Co2, Cov, which give rise to Pm10, Pm 2.5 and Pm 1.0. 

High-performance environmental technology, now indispensable. With different indoor and outdoor solutions with functional and/or aesthetic taste, the panel can meet every need by ensuring increasingly healthy, safe and sustainable environments. 

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Fri, 23 Feb 2024 16:00:16 +0000 https://www.globavia.it/post/175/a-fabric-against-pollution d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Un tessuto contro l’inquinamento https://www.globavia.it/post/174/un-tessuto-contro-l-inquinamento

Lo smog è tra le principali fonti di inquinamento. Prodotto dal riscaldamento, dalle auto e dalle emissioni industriali, rende l’aria irrespirabile non solo nelle grandi città ma anche negli uffici, nelle scuole, negli esercizi commerciali, nei veicoli o nelle abitazioni. Quotidianamente in ogni ambiente possiamo quindi respirare sostanze volatili nocive. Esistono però pannelli realizzati con un particolare tessuto, theBreath®, in grado di adsorbire lo smog e l’inquinamento, con un’azione antibatterica e anti-odore, che ci restituisce un’aria sana da respirare. 

 

Non un semplice tessuto 

Brevettato da un’azienda italiana, il tessuto di questi pannelli si compone di una fibra rivoluzionaria in grado di purificare l’atmosfera circostante. La trama è formata da due strati esterni realizzati in materiale stampabile e traspirante, il cuore è invece realizzato con fibra carbonica addittivata da nanomolecole. La cartuccia carbonica attira le molecole inquinanti all’interno della propria struttura, disgregandole e adsorbendole, impedendone il rilascio nell’ambiente circostante dove verrà immessa solo aria pulita. Gli ioni di Argento incorporati nelle fibre del tessuto esterno esercitano poi un controllo efficace su Batteri, Gram-positivi e Gram-Negativi e su alcuni tipi di Funghi.

Il pannello non necessita di fonti energetiche esterne di origine elettrica o fossile, difatti l’aria con il proprio naturale movimento scorre in modo tangenziale e/o passa attraverso i tre strati ritornando in circolo più pulita e più respirabile.

 

Una scelta di design oltre che green 

Il pannello trova la sua applicazione sia indoor che outdoor. Sempre più professionisti dell’arredo come designer e architetti lo scelgono per impreziosire ambienti interni, dagli hotel alle abitazioni private passando per uffici, scuole e locali pubblici di ogni genere. Grazie alla sua superficie totalmente libera e personalizzabile il pannello può adattarsi ad ogni ambiente e funzione; utilizzato poi per rivestire o creare oggetti unisce alla sostenibilità la ricercatezza del design. 

Interessante anche l’uso nelle automobili dove è in grado di assorbire i pericolosi inquinanti, eliminando i cattivi odori e rendendo l'ambiente più salubre. Il tessuto viene inoltre utilizzato per rivestire passeggini e carrozzine, garantendo protezione ai bambini durante i tragitti in aree contaminate da polveri sottili. 

Rimanendo in ambito outdoor, il tessuto posizionato in punti strategici come sui segnali stradali, cartelloni pubblicitari, cesate di cantiere e maxi affissioni, ma anche lungo le strade ad alta percorrenza, nei parchi e vicino agli arredi urbani garantisce un’aria più sicura. Un alleato indispensabile contro l’inquinamento, capace di adsorbire inquinanti quali Nox, Sox, Co, Co2, Cov, che d nanno origine a Pm10, Pm 2,5 e Pm 1,0. 

Tecnologia ambientale ad alte prestazioni, ormai indispensabile. Grazie alle diverse soluzioni indoor e outdoor dal gusto funzionale e/o estetico il pannello può soddisfare ogni esigenza garantendo ambienti sempre più sani, sicuri e sostenibili. 

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Mon, 19 Feb 2024 16:00:40 +0000 https://www.globavia.it/post/174/un-tessuto-contro-l-inquinamento d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
First transatlantic flight powered by cooking oil https://www.globavia.it/post/173/first-transatlantic-flight-powered-by-cooking-oil

The first flight powered by 100 percent sustainable fuel (SAF) has taken off. On Nov. 28, Virgin Galactic's Boeing 787 flew the transoceanic route from London's Heathrow Airport to New York's John F. Kennedy International Airport, marking a green breakthrough in the aviation industry. 

Virgin has obtained a special permit from the U.K. Civil Aviation Authority to fly exclusively on sustainable fuel, making Flight100 a historic flight. Currently in fact, ASTM International allows airlines to use a maximum of 50 percent Saf with conventional kerosene to power their aircraft engines. 

 

SAF (Sustainable Aviation Fuel)

SAF stands for aviation fuels that are not produced from fossil fuels and are therefore capable of producing a lower carbon footprint than conventional fuels. 

The sustainable fuel used for the first transatlantic flight is composed of waste cooking oils, animal fats and vegetable products. In detail, 88 percent of the mixture consists of Hefa (hydro-processed esters and fatty acids). The vegetable oils in question are collected from a variety of sources, including McDonald's restaurants. SAF can also be derived from other types of waste such as alcohol, municipal solid waste, and sewage sludge.

Environmentally friendly fuel does not require the use of special engines or modifications to aircraft. However, its use is still limited, amounting to 0.1 percent of the total fuel used by airlines partly because of the difficulty of finding it and the cost of three to five times more than regular jet fuel. 

 

Criticism 

However, there has been no shortage of criticism of the first flight powered by sustainable fuel, especially from environmentalists

The production of SAFs, they argue, leads to the exploitation of land that should instead be used to produce food crops. In fact, a Royal Society Net Zero Aviation Policy report showed that about half of the UK's agricultural land would have to be used to meet the demand for aviation SAF. 

 

Zero emissions goal 

"This is not," explains Virgin Atlantic's vice president of business development Holly Boyd-Boland, "a zero-emission flight. It does, however, demonstrate that we have huge levers out there and huge opportunities to materially reduce carbon emissions from flights already."

By completely replacing kerosene, SAF could reduce life-cycle carbon emissions by more than 70 percent compared to conventional fossil fuel. Today, however, we are not yet talking about zero-emission flights, possible perhaps with the use of electric or hydrogen engines, but Flight100 represents a first step toward decarbonizing the aviation industry. 

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Fri, 19 Jan 2024 16:00:28 +0000 https://www.globavia.it/post/173/first-transatlantic-flight-powered-by-cooking-oil d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Primo volo transatlantico alimentato con olio da cucina https://www.globavia.it/post/172/primo-volo-transatlantico-alimentato-con-olio-da-cucina

Decollato il primo volo alimentato con carburante sostenibile al 100% (SAF). Il 28 novembre il Boeing 787 di Virgin Galactic ha percorso la tratta transoceanica dall’aeroporto di Heathrow a Londra all’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York, segnando una svolta green nell’industria dell’aviazione. 

La Virgin ha ottenuto dall’Autorità per l’aviazione civile del Regno Unito uno speciale permesso per volare esclusivamente con combustibile sostenibile, che fa del Flight100 un volo storico. Attualmente difatti, ASTM International permette alle compagnie aeree di utilizzare al massimo il 50% di Saf con cherosene tradizionale per alimentare i motori dei propri velivoli. 

 

SAF (Sustainable Aviation Fuel)

Con la sigla SAF si indicano i carburanti per l’aviazione non prodotti da combustibili fossili, in grado quindi di produrre un’impronta di carbonio inferiore rispetto ai tradizionali. 

Il carburante sostenibile utilizzato per il primo volo transatlantico è composto da oli esausti di cucina, grassi animali e prodotti vegetali. Nel dettaglio, l’88% della miscela è costituta da Hefa (esteri idroprocessati e acidi grassi). Gli oli vegetali in questione vengono raccolti da svariate fonti, tra cui i ristoranti McDonald’s. Il SAF può essere ricavato anche da altri tipi di rifiuti come l’alcol, i rifiuti solidi urbani e i fanghi di depurazione.

Il carburante ecologico non richiede l’utilizzo di motori speciali, né modifiche ai velivoli. L’impiego è però ancora limitato, pari allo 0,1% del totale del carburante usato dalle compagnie aeree anche a causa della difficoltà di reperimento e del costo da tre a cinque volte più del normale carburante per aerei. 

 

Le critiche 

Non sono però mancate le critiche al primo volo alimentato con combustibile sostenibile, soprattutto da parte degli ambientalisti

La produzione dei SAF, sostengono, porta allo sfruttamento di terreni che dovrebbero essere invece utilizzati per produrre colture alimentare. Un rapporto della Royal Society Net Zero Aviation Policy ha infatti dimostrato che per soddisfare la domanda di SAF dell’aviazione dovrebbero essere utilizzati circa la metà dei terreni agricoli del Regno Unito. 

 

Obiettivo emissioni zero 

Non si tratta - spiega la vicepresidente dello sviluppo aziendale di Virgin Atlantic Holly Boyd-Boland - di un volo a emissioni zero. Esso dimostra però che abbiamo enormi leve là fuori e enormi opportunità per ridurre materialmente già oggi le emissioni di carbonio dei voli".

Sostituendo completamente il cherosene, il SAF potrebbe ridurre le emissioni di carbonio del ciclo di vita di oltre il 70% rispetto al carburante fossile convenzionale. Oggi non parliamo però ancora di voli a emissioni zero, possibili forse con l’impiego di motori elettrici o a idrogeno, ma il Flight100 rappresenta un primo passo verso la decarbonizzazione dell’industria dell’aviazione. 

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Mon, 15 Jan 2024 16:00:13 +0000 https://www.globavia.it/post/172/primo-volo-transatlantico-alimentato-con-olio-da-cucina d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Women 7, le donne protagoniste del G7 2024 https://www.globavia.it/post/171/women-7-le-donne-protagoniste-del-g7-2024

Politiche inclusive e pari opportunità sono i principali temi d’azione di Women 7, il gruppo di impegno civile ufficiale del vertice G7. Composto da rappresentanti della società civile, dell’imprenditoria e della ricerca, oltre ai rappresentanti istituzionali del G7, si propone di promuovere proposte sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne.

Il Women 7 italiano è presieduto da Anna Maria Tartaglia, co-fondatrice di Angels for Women, Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation, e Martina Rogato, co-fondatrice Human rights international corner. In vista della presidenza italiana del G7, la delegazione italiana del Women 7 ha già avviato i lavori per la redazione raccomandazioni di policy per i Capi di Stato e di Governo del G7.

 

Presidenza Italiana 

Nel 2024 l’Italia ospita e presiede il G7 in Puglia, il vertice si terrà dal 13 al 15 giugno nella Valle d'Itria a Borgo Egnaziala sede ha un significato simbolico legato alla posizione geografica di ponte tra occidente e oriente” – ha dichiarato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

Nell’ambito dei lavori, oltre ai temi di strettissima attualità dalla guerra in Ucraina al conflitto in Medio Oriente, verrà dato spazio anche al tema del cambiamento climatico e della transizione ecologica e grande attenzione alla condizione femminile e alla parità di genere. 

La guida italiana del prossimo G7 vedrà le Women7 impegnate sulle dinamiche post globalizzazione, improntate alla pace e alla riduzione delle disuguaglianze sociali, con una forte centralità per le politiche inclusive. “Quello del W7 è un percorso che è iniziato durante il 2018 e che di anno in anno si sta consolidando maggiormente”, commenta Annamaria Tartaglia co-chair del W7 italiano. 

Il cuore del nostro lavoro – aggiunge Martina Rogato, co-chair del W7 - riguarderà poi 5 macro aree tematiche: lavoro; empowerment finanziario; lotta alla violenza contro le donne e bambine; giustizia climatica; pace e sicurezza”.

 

Passaggio di consegne 

Lo scorso luglio si è svolto l’evento digitale per il passaggio di consegne fra la delegazione W7 giapponese e quella italiana, alla presenza tra gli altri della ministra per le pari opportunità Eugenia Maria Roccella.

Il tema dell’evento è stato ‘Women as agents of change. Key recommendations for empowerment’, obiettivo della presidenza italiana è infatti quello di garantire che i leader del G7 adottino impegni politici e finanziari concreti che portino a un impatto tangibile, duraturo e trasformativo sulla vita delle donne e delle ragazze in tutto il mondo.

Nel suo intervento la ministra ha sostenuto che “la natura e la composizione del W7, nella cornice operativa del G7, è essenziale per riflettere insieme su tali sfide e per rafforzare la collaborazione fra diversi attori, chiamando in prima linea le autorità governative, per consolidare i rispettivi sistemi legislativi e promuovere politiche mirate in funzione dell’empowerment femminile”.

È arrivato il momento – dichiara Martina Rogato, co-fondatrice Human rights international corner a conclusione dell’evento - di adottare una logica di genere a politiche e soluzioni che riguardano ogni ambito, dalla lotta al cambiamento climatico alla pace e sicurezza, e far sì che ogni donna di talento possa contribuire a fare la differenza”.

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Mon, 8 Jan 2024 16:00:27 +0000 https://www.globavia.it/post/171/women-7-le-donne-protagoniste-del-g7-2024 d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Sustainable dyes https://www.globavia.it/post/168/sustainable-dyes

The art of dyeing has been part of human knowledge since archaic times. Berries, leaves and spices were used to dye fabrics, but over time natural colors have been replaced by chemical ones that are much cheaper and quicker to obtain but definitely polluting because they are made from petroleum.  

Increasing green awareness is now leading to the rediscovery, in an innovative way, of the possibility of dyeing fabrics using plant products without the use of chemicals. 

 

The colors of nature 

There are many dyeing plants, from which special pigments are extracted that can dye not only fabrics but also hides and hair. 

The most valuable dyeing species is ford (Isatis tinctoria). A biennial herbaceous plant of Asian origin belonging to the Brassicaceae or Cruciferae family from whose leaves the blue color is extracted. After the year 1000 in Italy, particularly in the Marches and Piedmont, intensive cultivation developed due to the great demand for this dye, also called "blue gold," which we find in Renaissance velvets as well as in ancient tapestries. In addition to dyeing fabrics," they explain from the Textile Museum in Chieri, "it seems it was also used by some artists, such as Piero della Francesca to Luca della Robbia, in the form of a sky-blue lacquer.

The color gold is obtained from the flowers of Anthemis tinctoria, known as "dyers' chamomile," which are rich in pigments. While for yellow, many different species are used including saffron, safflower and turmeric. 

Red is obtained from madder, a herbaceous plant of Eurasian origin that contains the pigment carmine in its roots. Also widely used in antiquity was scotanus (Rhus cotinus), called the "fog tree" from its macerated leaves, bark and branches a very distinctive purple color was extracted.

The nettle plant, known for its medical properties, is among the dyeing species: its leaves give a green tending to gray, while the widespread ivy gives the same color but with bright tones. 

Colors are also obtained from some trees, the best known perhaps being the walnut from whose hull brown can be extracted, also suitable for dyeing hair. From Haematoxylum campechianum, a tree of Central American origin, on the other hand, dark tones ranging from black to blue are extracted from the wood, which is chopped, boiled and fermented.

 

Food scraps 

Not only plants and spices, food scraps can also be used to dye fabrics in an environmentally sustainable way. 

Dried pomegranate peels, for example, can be used to obtain shades ranging from orange to cool yellow, the variability of the final effect depending on the degree of ripeness of the peels themselves before drying. From avocado peels and seeds, on the other hand, pink is obtained. 

 

Ars tinctoria 

The dyeing process is usually done by infusing the dyeing herbs from which the "color bath" is formed.

To extract the blue from the ford, ancient dyers collected the leaves, which were dried, ground and then reduced to a mush that was packaged into buns "the cuccagne," which were easily marketable. To activate the dyeing process, the resulting bricks were soaked in barrels filled with hot water to which a catalyst (ash, rock alum, lime or urine) was added to promote fermentation. The yarns were then immersed in this dye bath and exposed to air and light, so that oxidation would cause the color to be enhanced and fixed. 

Green dyeing works on natural fibers such as hemp, cotton, wool, linen and silk while synthetic fibers do not absorb color from natural dyes. Wool and silk are simply dipped in the dye while fabrics such as hemp and linen need an etching process (the garments are boiled in a solution of water and salt or vinegar or bicarbonate) that makes the dye soluble in water, causing it to penetrate the fibers. At this point we proceed with the dye bath by immersing the fabric in the dye bath. The intensity of the result will depend on the time of immersion and the amount of raw material used, but it also depends on the type of fabric, for example wool and hemp do not absorb colors in the same way in the case of dyeing yellow will be brighter in one case and milder in the other.

 

Color farming 

Several color farming projects are active throughout Italy. Ancient knowledge, experimentation and innovation for a sustainable rediscovery of the ancient art of dyeing, exploiting the coloring properties of plants and herbs. It is chemistry that leads the way in modern natural color production with the evaluation of PH, temperatures, oxygen and soil composition.  

The cultivation and processing of dyeing plants, aimed at the production of vegetable color extracts for textiles, fits into the flourishing market of Italian handicraft-textiles, known and appreciated worldwide for the high quality of the products offered. In addition, the cultivation of dyeing plants also allows the exploitation and redevelopment of marginal rural areas, now abandoned, contributing to their socioeconomic survival. A green production with interesting economic implications and that is good for man, avoiding allergies and intolerances produced by chemical colors, and above all for the environment because The natural color is renewable and zero impact.

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Thu, 30 Nov 2023 16:00:35 +0000 https://www.globavia.it/post/168/sustainable-dyes d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Tinture sostenibili https://www.globavia.it/post/167/tinture-sostenibili

L’arte tintoria fa parte del sapere umano fin dai tempi arcaici. Bacche, foglie e spezie venivano usate per tingere i tessuti, ma nel tempo i colori naturali sono stati sostituiti da quelli chimici molto più economici e veloci da reperire ma decisamente inquinanti perché prodotti con il petrolio.  

La sempre maggiore consapevolezza green porta oggi a riscoprire, in chiave innovativa, la possibilità di tingere i tessuti utilizzando prodotti vegetali senza l’impiego di sostanze chimiche. 

 

I colori della natura 

Le piante tintorie sono moltissime, da queste vengono estratte particolari pigmenti in grado di tingere non solo tessuti ma anche pellami e capelli. 

La specie tintoria più pregiata è il guado (Isatis tinctoria). Una pianta erbacea biennale, di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Brassicacee o Crucifere dalle cui foglie si estrae il colore blu. Dopo l’anno Mille in Italia, in particolare nelle Marche e in Piemonte, si sviluppa una coltivazione intensa grazie alla grande richiesta di questa tinta, detta anche “oro blu” che ritroviamo nei velluti rinascimentali come negli antichi arazzi. Oltre che per tingere i tessuti – spiegano dal Museo del Tessile di Chieri - pare fosse utilizzata da alcuni artisti, come Piero della Francesca a Luca della Robbia, anche in forma di lacca di colore azzurro cielo”.

Il colore oro si ricava dai fiori della Anthemis tinctoria, nota come “camomilla dei tintori”, che sono ricchi di pigmenti. Mentre per il giallo si usano molte specie diverse fra cui lo zafferano, il cartamo e la curcuma. 

Il rosso si ricava dalla robbia, una pianta erbacea di origine euro-asiatica che contiene il pigmento carminio nelle sue radici. Molto usato nell’antichità anche lo scotano (Rhus cotinus), chiamato “albero della nebbia” dalle sue foglie macerate, dalla corteccia e dai rami si estraeva un colore purpureo molto particolare.

La pianta dell’ortica, conosciuta per le sue proprietà mediche, rientra tra le specie tintorie: dalle sue foglie si ottiene un verde tendente al grigio, mentre la diffusissima edera regala lo stesso colore ma con toni brillanti. 

Anche da alcuni alberi si ricavano colori, il più noto forse è il noce dal cui mallo si può estrarre il marrone, adatto anche per tingere i capelli. Dall’Haematoxylum campechianum, un albero di origine centro americana si estraggono invece toni scuri, che vanno dal nero al blu, partendo dal legno che viene triturato, bollito e fermentato.

 

Scarti alimentari 

Non solo piante e spezie, per tingere i tessuti in modo ecosostenibile si possono usare anche gli scarti alimentari. 

Le scorze essiccate del melograno ad esempio possono essere utilizzate per ottenere sfumature che vanno dall’arancione al giallo freddo, la variabilità dell’effetto finale dipende dal grado di maturazione delle bucce stesse prima dell’essiccazione. Dalle bucce e dai semi di avocado si ottiene invece il rosa. 

 

Ars tinctoria 

Il procedimento di tintura avviene solitamente mediante l’infusione delle erbe tintorie da cui si forma il “bagno di colore”.

Per estrarre il blu dal guado, gli antichi tintori raccoglievano le foglie che venivano fatte essiccare, macinate e ridotte poi in poltiglia che era veniva confezionata in panetti “le cuccagne”, facilmente commercializzabili. Per attivare il processo tintorio i panetti ottenuti venivano fatti macerare in barili pieni di acqua calda a cui si aggiungeva un catalizzatore (cenere, allume di rocca, calce o orina) per favorire la fermentazione. I filati venivano poi immersi in questo bagno tintorio ed esposti all’aria e alla luce, in modo tale che l’ossidazione facesse esaltare e fissare il colore. 

La tintura green funziona sulle fibre naturali come canapa, cotone, lana, lino e seta mentre le fibre sintetiche non assorbono il colore dai coloranti naturali. Lana e seta vengono semplicemente immersi nel colore mentre tessuti come canapa e lino hanno bisogno di un processo di mordenzatura (i capi vengono fatti bollire in una soluzione di acqua e sale oppure aceto o bicarbonato) che rende solubile in acqua il colorante facendolo penetrare nelle fibre. A questo punto si procede con il bagno tintorio immergendo il tessuto nel bagno di colore. L’intensità del risultato dipenderà dal tempo di immersione e dalla quantità di materia prima utilizzata, ma dipende anche dalla tipologia di tessuto, ad esempio lana e canapa non assorbono i colori allo stesso modo in caso di tintura del giallo sarà più vivo in un caso e più blando nell’altro.

 

Agricoltura del colore 

Diversi i progetti di agricoltura del colore attivi in tutta Italia. Conoscenze antiche, sperimentazioni e innovazione per una riscoperta in chiave sostenibile dell’antica arte tintoria, sfruttando le proprietà coloranti di piante ed erbe. È la chimica a farla da padrone nella moderna produzione del colore naturale con la valutazione del PH, delle temperature, dell’ossigeno e della composizione del terreno.  

La coltivazione e la trasformazione di piante tintorie, finalizzate alla produzione di estratti di colore vegetali per il tessile, si inserisce nel fiorente mercato dell’artigianato-tessile italiano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per l’alta qualità dei prodotti offerti. Inoltre la coltivazione di piante tintorie permette anche di sfruttare e riqualificare aree rurali marginali, oggi abbandonate, contribuendo alla loro sopravvivenza socioeconomica. Una produzione green con interessanti risvolti economici e che fa bene all’uomo, evitando allergie e intolleranze prodotte dai colori chimici, e soprattutto all’ambiente perché Il colore naturale è rinnovabile e a impatto zero.

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Mon, 27 Nov 2023 16:00:05 +0000 https://www.globavia.it/post/167/tinture-sostenibili d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Sustainable nylon https://www.globavia.it/post/166/sustainable-nylon

Fishing equipment, particularly nets, are among the largest sources of pollution in all the world's seas and oceans. 

Made of nylon, polypropylene, polyethylene, polyester and other materials that make their structures cheap and tenacious, they pose a serious environmental problem if abandoned in the sea, becoming dangerous not only to marine wildlife but also to boats and divers. 

NGOs and volunteer associations, motivated by a desire to protect and preserve the marine ecosystem, are working to rid the seas and oceans of nets that once recovered are then recycled as carpets, rugs and clothing.

 

Plastics in the oceans 

It is estimated (Scientific Reports, 2018) that about 50 percent of the plastic material on the seabed is fishing gear mostly nets, also known as "ghost nets," which are lost abandoned or discarded at sea. Real death traps for marine wildlife, turtles fish and birds in fact end up entangled in them dying later by suffocation. 

Over time then fishing nets break down into smaller and smaller pieces, the micro-plastics, which are ingested by fish. In fact, more than 90 percent of seabirds that prey on aquatic animals have plastic in their guts. 

 

ECONYL®

Among the big names in the circular economy, Aquafil is a leader in the production of an innovative yarn: ECONYL®. A synthetic yarn with the exact same characteristics as virgin source nylon that can, however, be regenerated, recreated and remolded indefinitely. It is mainly used in the fashion and interior industry to make carpets, dazzling garments, swimwear and accessories. 

This yarn is made from fishing nets, household carpets, industrial plastic waste and fabric scraps used by the textile industry. The fishing nets come from aquaculture and fish industries, and to a lesser extent are recovered from the seabed by volunteers from the Healthy Seas foundation (established in 2013 at the initiative of Aquafil Star Sock and an NGO). Once recovered from the seabed and stored at collection points, the nets are first cleaned and sorted and then, those suitable for recycling (made of Nylon 6 and not too damaged), sent to Aquafil's Slovenian remanufacturing plant. 

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Fri, 27 Oct 2023 16:00:39 +0000 https://www.globavia.it/post/166/sustainable-nylon d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Nylon sostenibile https://www.globavia.it/post/165/nylon-sostenibile

Le attrezzature per la pesca, e in particolare le reti, sono tra le maggiori fonti di inquinamento di tutti i mari e oceani del mondo. 

Costruite in nylon, polipropilene, polietilene, poliestere e altri materiali che ne rendono economica e tenaci le strutture, comportano un grave problema ambientale se abbandonate nel mare, divenendo pericolose non solo per la fauna marina ma anche per le imbarcazioni e i sub. 

Ong e associazioni di volontari, animati dal desiderio di proteggere e tutelare l’ecosistema marino, si stanno impegnando per liberare mari e oceani dalle reti che una volta recuperate vengono poi riciclate come tappeti, moquette e capi d’abbigliamento.

 

La plastica negli oceani 

Si stima (Scientific Reports, 2018) che circa il 50% del materiale plastico presente sui fondali marini sia costituito da attrezzatura da pesca perlopiù reti, note anche come “reti fantasma”, che vengono perse abbandonate o scartate in mare. Vere e proprie trappole mortali per la fauna marina, tartarughe pesci e uccelli vi finiscono infatti impigliati morendo poi per soffocamento. 

Con il tempo poi le reti da pesca si dividono in pezzi sempre più piccoli, le micro-plastiche, che vengono ingerite dai pesci. Oltre il 90% degli uccelli marini che predano gli animali acquatici presenta infatti plastica nelle viscere. 

 

ECONYL®

Tra i big dell’economia circolare, Aquafil è leader nella produzione di un innovativo filato: ECONYL®. Un filato sintetico con le stesse identiche caratteristiche del nylon da fonte vergine che però si può rigenerare, ricreare e rimodellare all’infinito. Viene utilizzato soprattutto nell’industria della moda e degli interni per realizzare tappeti, capi d’abbigliamento, costumi da bagno e accessori. 

Questo filato viene realizzato a partire da reti da pesca, tappeti domestici, rifiuti plastici industriali e scarti di tessuti utilizzati dall’industria tessile. Le reti da pesca provengono dall’acquacoltura e dalle industrie ittiche e in minor parte sono recuperate sui fondali marini dai volontari della fondazione Healthy Seas (nata nel 2013 su iniziativa di Aquafil Star Sock e una ONG). Una volta recuperate dal fondo del mare e stoccate in punti di raccolta, le reti vengono prima pulite e selezionate e poi, quelle idonee al riciclo (realizzate in Nylon 6 e non troppo rovinate), inviate all’impianto di rigenerazione sloveno di Aquafil

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Tue, 24 Oct 2023 16:08:42 +0000 https://www.globavia.it/post/165/nylon-sostenibile d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
ITA Airways, first Airbus A220 with blue livery arrives https://www.globavia.it/post/164/ita-airways-first-airbus-a220-with-blue-livery-arrives

The Airbus has finished painting operations at Airbus headquarters in Mirabel, Canada, and has been transferred to Rome Fiumicino Airport for inspections by the National Authority for Certification and Airworthiness (ENAC). He will be engaged starting this month in short-haul destinations on ITA Airways' domestic and international network.

Present at the handover ceremony were General Francesco Presicce, ITA Airways Accountable Manager and Chief Technology Officer; Benoit Schultz CEO Airbus Canada, Head of A220 Program Office; Wouter Van Wersch, Airbus Executive Vice President Region and Sales Europe; and Walter Garrett, Chief Representative, Technical Asset MGT.

"Today we are adding to our fleet the first Airbus A220 fully built according to ITA Airways' new made-in-Italy cabin design," said Francesco Presicce, ITA Airways' new Accountable Manager and Chief Technology Officer. "The A220 will allow the airline to further develop its domestic and international network and represents a further step in the strategy of developing the new, more sustainable and efficient fleet with cutting-edge technologies that optimize efficiency and service quality, while significantly reducing environmental impact.

 

Airbus 220

The fifth A220-300 to join the ITA Airways fleet and the first to sport the Blue Savoia livery, which in the airline's strategy is dedicated to the glories of Italian sports, this airbus celebrates the figure of Alessandro Mazzola, Italian soccer legend and European Champion with the national team in 1968.

At the heart of Walter De Silva's creative concept are elements such as elegance and simplicity for a flight experience of absolute comfort. Blue and sand colors are predominant, as is attention to detail such as the embroidered logo on the headrests, or in the Italian flag as an element of identity.

Innovative equipment is also present, making the flight experience comfortable, relaxing, and enjoyable for passengers thanks to wider seats, new custom lighting, larger windows, and roomier overhead compartments. The cabin offers a total of 149 seats and is configured in Business and Economy service classes with signature Safran leather recliners in blue and beige cabin tones, equipped with USB power outlets.

ITA's other four Aibus A220-300s, on the other hand, sport an all-white fuselage emblazoned with the words "Born To Be Sustainable" as a testament to ITA Airways' commitment to Sustainability.

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Fri, 22 Sep 2023 16:00:29 +0000 https://www.globavia.it/post/164/ita-airways-first-airbus-a220-with-blue-livery-arrives d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
ITA Airways, arriva il primo Airbus A220 con livrea azzurra https://www.globavia.it/post/163/ita-airways-arriva-il-primo-airbus-a220-con-livrea-azzurra

L’Airbus ha terminato le operazioni di painting nell’headquarterAirbus di Mirabel in Canada ed è stato trasferito all’aeroporto di Roma Fiumicino per le ispezioni dell’Autorità nazionale per la Certificazione e Aeronavigabilità (ENAC). Sarà impegnato a partire da questo mese nelle destinazioni del corto raggio sul network nazionale e internazionale di ITA Airways.

Presenti alla cerimonia di consegna il Generale Francesco Presicce, Accountable Manager ITA Airways e Chief Technology Officer, Benoit Schultz CEO Airbus Canada, Head of A220 Programme Office,  Wouter Van Wersch, Airbus Executive Vice President Region e Sales Europe e Walter Garrett, ChiefRepresentative, Technical Asset MGT. 

Oggi aggiungiamo alla nostra flotta il primo Airbus A220 completamente realizzato secondo il nuovo design di cabina ITA Airways all’insegna del made in Italy – ha dichiarato Francesco Presicce, nuovo Accountable Manager di ITA Airways e ChiefTechnology Officer – L’A220 consentirà alla compagnia di sviluppare ulteriormente il proprio network nazionale e internazionale e rappresenta un ulteriore passo nella strategia di sviluppo della nuova flotta più sostenibile ed efficiente con tecnologie all’avanguardia che ottimizzano l’efficienza e la qualità del servizio, riducendo significativamente l’impatto ambientale.

 

Airbus 220

Quinto A220-300 ad entrare nella flotta ITA Airways e primo a sfoggiare la livrea Blue Savoia, che nella strategia della Compagnia è dedicata alle glorie dello sport italiano, questo airbus celebra la figura di Alessandro Mazzola, leggenda del calcio italiano e Campione d’Europa con la Nazionale nel 1968. 

Al centro del concept creativo di Walter De Silva spiccano elementi come eleganza e semplicità per una esperienza di volo di assoluto confort. I colori blu e sabbia sono predominanti, come anche l’attenzione ai dettagli come il logo ricamato dei poggiatesta, o nella bandiera italiana come elemento di identità.

Presenti inoltre equipaggiamenti innovativi, che rendono l’esperienza di volo comoda, rilassante e piacevole per i passeggeri grazie ai sedili più ampi, il nuovo lightingpersonalizzato, finestrini più grandi e cappelliere più capienti. La cabina offre complessivamente 149 posti ed è configurata nelle classi di servizio Business ed Economy con poltrone in pelle reclinabili firmate Safran, nei toni blue e beige della cabina, dotate di prese elettriche USB.

Gli altri quattro Aibus A220-300 di ITA sfoggiano invece una fusoliera completamente bianca con la scritta "Born To Be Sustainable" a testimonianza dell’impegno di ITA Airways nella Sostenibilità. 

Leggero, silenzioso ed efficiente, l’Airbus A220 ha consumi di carburante ed emissioni di COâ‚‚ per posto inferiori del 25% rispetto alla precedente generazione di aeromobili di corto raggio.

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Mon, 18 Sep 2023 16:00:28 +0000 https://www.globavia.it/post/163/ita-airways-arriva-il-primo-airbus-a220-con-livrea-azzurra d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Panipat: textile fiber recycling capital of the world https://www.globavia.it/post/162/panipat-textile-fiber-recycling-capital-of-the-world

The import-export of textile waste has now reached huge volumes of business, but what happens to used clothes? Fifty percent of those that are donated or destined for the industrial recycling sector instead of the second-hand market end up in Panipat, 90 km north of Delhi, the textile fiber recycling capital of the world.

 

The global clothing recycling chain

Textile waste arrives in India by ship from Western countries in huge bales. In the Kutch district of western India, workers-often in unhealthy conditions-do an initial assessment of the garments, from which buttons, zippers, studs and whatnot are then removed. They are then sorted by material (wool/cotton/polyester...) and color.

The garments that are still good are exported again, mostly to Kantamanto Market, the largest used clothing market in West Africa, because the Indian government bans the sale of imported used clothing to protect local manufacturing. Garments destined for recycling are shredded into small pieces that are then shipped north to Panipat, where they are then made into yarn at one of more than 300 plants producing yarn from regenerated fibers.

The process of fraying, recovering and regenerating textile fibers was once carried out in the West as well, but gradually the sector has been abandoned due to the high cost of labor, especially with regard to synthetic fibers which are then shipped to China and India, compared to the commercial value of the second raw material which is decidedly low. In Italy historically, fraying was carried out in the textile district of Prato, where today only the recovery of more valuable fibers such as wool and cotton endures. Some of these valuable fibers, however, also end up in the pile of waste shipped to the East, which, once unearned, are sent back to us as a secondary raw material, mostly to Prato itself, which imports about 180 thousand tons of wool waste every year.

The yarn obtained in Panipat is used for non-precious textile production, such as blankets, carpets and low-cost clothing and textile accessories for the domestic market (85 percent) and for export (15 percent). More than 90 percent of wool blankets purchased by international aid agencies, as relief goods in aid to people affected by natural disasters and wars, come from Indian industries.

 

Textile waste

The textile sector is one of the most polluting in the world, responsible for a significant share of climate-changing emissions, not only during the production process but also at the end of life. As Greenpeace's 2017 "Fashion at the crossroad" report highlighted, in Western countries including America, used clothing is not disposed of properly in the proper bins but together with household waste effectively preventing the recycling chain from starting by ending up in landfills and then in incinerators.

Also increasing waste is the composition of garments themselves and the phenomenon of fast fashion, which in the face of an exponential increase in production has lowered the quality of products, preferring garments made from combinations of natural and synthetic fibers that are then difficult to regenerate, as the fibers cannot be separated at low cost.

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Fri, 1 Sep 2023 16:07:48 +0000 https://www.globavia.it/post/162/panipat-textile-fiber-recycling-capital-of-the-world d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Panipat: capitale mondiale del riciclo delle fibre tessili https://www.globavia.it/post/161/panipat-capitale-mondiale-del-riciclo-delle-fibre-tessili

L’import-export dei rifiuti tessili ha ormai raggiunto volumi d’affari enormi, ma che fine fanno i vestiti usati? Il 50% di quelli che vengono donati o destinati al settore del riciclaggio industriale, anziché al mercato dell’usato finisce a Panipat, a 90 km a nord di Delhi, la capitale mondiale del riciclo delle fibre tessili. 

 

La catena globale del riciclo dell’abbigliamento

I rifiuti tessili arrivano in India via nave dai paesi occidentali in enormi balle. Nel distretto di Kutch, nell’India occidentale, lavoratori – spesso in condizioni poco salubri – procedono a una prima valutazione dei capi, a cui poi vengono tolti bottoni, cerniere, borchie e quant’altro. Sono poi suddivisi per materiali (lana/cotone/poliestere…) e colori. 

I capi ancora buoni vengono esportati nuovamente, perlopiù verso il Kantamanto Market, il più grande mercato di abbigliamento usato dell’Africa occidentale, perché il governo indiano vieta la vendita di abiti usati di importazione per proteggere la manifattura locale. I capi destinati al riciclo sono ridotti in piccoli pezzi che vengono poi spediti al nord, a Panipat, dove vengono poi trasformate in filato in uno degli oltre 300 impianti di produzione di filati da fibre rigenerate. 

Il processo di sfilacciatura, del recupero e della rigenerazione delle fibre tessili una volta era effettuato anche in occidente, ma progressivamente il settore è stato abbandonato per l’alto costo della manodopera, soprattutto per quanto riguarda le fibre sintetiche che sono quindi spedite in Cina e in India, a fronte del valore commerciale della materia prima seconda che è decisamente contenuto. In Italia storicamente la sfilacciatura veniva effettuata nel distretto tessile di Prato, dove oggi resiste solo il recupero di fibre più pregiate quali lana e cotone. Parte di queste fibre pregiate finisce però anche nel cumulo dei rifiuti spediti in oriente, che una volta scovate sono rispedite da noi come materia prima seconda, per lo più proprio a Prato che ogni anno importa circa 180 mila tonnellate di scarti di lana. 

Il filato ottenuto a Panipat viene impiegato per produzioni tessili non pregiate, come coperte, tappeti e capi d’abbigliamento e accessori tessili a basso costo per il mercato domestico (85%) e per l’esportazione (15%). Oltre il 90% delle coperte di lana acquistate dalle agenzie umanitarie internazionali, come beni di soccorso negli aiuti alle popolazioni colpite da calamità naturali e guerre, proviene dalle industrie indiane.

 

Rifiuti tessili 

Il settore del tessile è uno dei più inquinanti al mondo, responsabile di una quota significativa delle emissioni climalteranti, non solo durante il processo di produzione ma anche nel fine vita. Come ha evidenziato il rapporto “Fashion at the crossroad” di Greenpeace del 2017, nei paesi occidentali America compresa, gli indumenti usati non vengono smaltiti correttamente nei cassonetti appositi ma insieme ai rifiuti domestici impedendo di fatto l’avvio della catena del riciclo finendo nelle discariche e poi negli inceneritori.

Ad aumentare i rifiuti è poi la composizione stessa dei capi e il fenomeno del fast fashion che a fronte di un incremento esponenziale della produzione ha abbassato la qualità dei prodotti, prediligendo capi realizzati con combinazioni di fibra naturale e fibra sintetiche che sono poi difficili da rigenerare, in quanto le fibre non possono essere separate a basso costo.

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Tue, 29 Aug 2023 16:02:07 +0000 https://www.globavia.it/post/161/panipat-capitale-mondiale-del-riciclo-delle-fibre-tessili d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
ITA Airways: agreement with Lufthansa takes off https://www.globavia.it/post/160/ita-airways-agreement-with-lufthansa-takes-off

Agreement signed between the Ministry of Economy and Lufthansa on the future of Ita Airways. First step for total privatization planned by 2027.

The agreement between Europe's largest airline and the Treasury - which owns 100 percent of the carrier born from the ashes of Alitalia - calls for the sale of 41 percent of the shares through a capital increase of 325 million euros. At a later stage Lufthansa is expected to buy the majority of the shares, rising to at least 90 percent

The deal is now being examined by the Italian Corte dei Conti and Antitrust Authority and will then be notified to the European Commission's Directorate General for Competition. Steps that could take months: the eventual final transaction should therefore realistically materialize during next fall.

 

Historic turn

On the sidelines of the signing, Minister Giorgetti commented, "Today marks the end of a path in the history of the national flag carrier, which led to the prospect of integration with a major European carrier. With this government today we untie a knot that has conditioned the air transport market in Italy for 30 years. We are convinced that this decision will allow the aviation market to develop in the interest of Italy."

 

Company relaunch

For the Lufthansa Group, the note with which the takeover bid was presented stressed, Italy "represents the most important market outside the domestic markets and the United States." In the German airline's plans, explained ceo Carsten Spohr, is the goal to "develop Rome Fiumicino, make it a profitable hub and then consolidate Linate thanks to Ita's strong position."

 Following the agreement, the Treasury says in a note, Ita Airways' development strategy will be shared by the two shareholders, Mef and Lufthansa. "Ita Airways," the ministry explains, "aims to establish itself as a key player among full-service carriers in the three sectors of intercontinental, international and domestic, with a focus on long-haul traffic. "This strategic repositioning will also "allow for a greater strengthening of traffic at the Rome Fiumicino hub, which will play a central role in the Lufthansa Group's multi-hub model.

The company's business plan, the note continues, calls for revenue growth of 2.5 billion euros this year and 4.1 billion by 2027. These results "will enable the growth and renewal of the fleet, which will have 94 aircraft at the end of 2027 compared to the current 71, with an average age of five years," while "the workforce, expected at 4,300 this year thanks to the 1,200 hires being finalized, will rise to more than 5,500 at the end of the plan".

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Fri, 18 Aug 2023 16:00:58 +0000 https://www.globavia.it/post/160/ita-airways-agreement-with-lufthansa-takes-off d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
ITA Airways: decolla l’accordo con Lufthansa https://www.globavia.it/post/158/ita-airways-decolla-l-accordo-con-lufthansa

Siglato l’accordo tra il Ministero dell’Economia e Lufthansa sul futuro di Ita Airways. Primo passo per la privatizzazione totale prevista entro il 2027.

L'intesa tra la più grande compagnia aerea europea e il Tesoro - che detiene il 100% del vettore nato dalle ceneri di Alitalia – prevede la cessione del 41% delle azioni attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro. In un secondo momento Lufthansa dovrebbe acquistare la maggioranza delle azioni, salendo almeno al 90%

L’accordo ora è al vaglio della Corte dei Conti e dell'Antitrust italiano e successivamente verrà notificato alla direzione generale concorrenza della Commissione europea. Passaggi che potrebbero richiedere mesi: l'eventuale transazione finale dovrebbe dunque realisticamente concretizzarsi durante l'autunno prossimo.

 

Svolta storica

A margine della firma il Ministro Giorgetti ha così commentato “La giornata di oggi segna la fine di un percorso nella storia della compagnia di bandiera nazionale, che ha portato alla prospettiva dell’integrazione con un importante vettore europeo. Con questo governo oggi si scioglie un nodo che da trent’anni condiziona il mercato del trasporto aereo in Italia. Siamo convinti che questa decisione consentirà al mercato dell’aviazione di svilupparsi nell’interesse dell’Italia”.

 

Rilancio della compagnia

Per il Gruppo Lufthansa, sottolinea la nota con cui è stata presentata l’offerta di acquisto, l’Italia “rappresenta il mercato più importante al di fuori dei mercati domestici e degli Stati Uniti”. Nei piani della compagnia tedesca, ha spiegato il ceo Carsten Spohr, c'è l'obiettivo di "sviluppare Roma Fiumicino, renderlo un hub redditizio e poi consolidare Linate grazie alla forte posizione di Ita".

 A seguito dell’accordo, afferma il Tesoro in una nota, la strategia di sviluppo di Ita Airways sarà condivisa dai due azionisti, Mef e Lufthansa. “Ita Airways – spiega il Ministero - punta ad affermarsi come player di riferimento tra i vettori full service nei tre settori intercontinentale, internazionale e domestico, con particolare attenzione al traffico di lungo raggio" Questo riposizionamento strategico consentirà inoltre "di rafforzare maggiormente il traffico dell'hub di Roma Fiumicino, che avrà un ruolo centrale nel modello multi-hub del Gruppo Lufthansa".

Il piano industriale della compagnia – continua la nota - prevede una crescita dei ricavi di 2,5 miliardi di euro quest'anno e 4,1 miliardi per il 2027. Questi risultati "consentiranno la crescita e il rinnovamento della flotta, che a fine 2027 conterà 94 aeromobili rispetto agli attuali 71, con un'età media di cinque anni" mentre "l'organico, previsto quest'anno a 4.300 unità grazie alle 1.200 assunzioni in corso di perfezionamento, salirà a oltre 5.500 a fine piano".

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Wed, 16 Aug 2023 16:04:34 +0000 https://www.globavia.it/post/158/ita-airways-decolla-l-accordo-con-lufthansa d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Campania region and Clean Aviation to reduce the environmental footprint of air transport https://www.globavia.it/post/159/campania-region-and-clean-aviation-to-reduce-the-environmental-footprint-of-air-transport

Signed a memorandum of cooperation between the Campania Region, represented by Valeria Fascione, Regional Councillor for Research, Innovation and Start UP, and Clean Aviation Joint Undertaking (CAJU), represented by Axel Krein, Executive Director, to accelerate the transformation of transportation toward climate neutrality.

Campania and the Clean Aviation Joint Undertaking will work together to strategically align technical activities. This will lead to regionally funded projects that contribute to the strategic agenda for clean aviation research and innovation (SRIA).

Initiated strategic cooperation on "Net Zero Aviation" in line with the goals of the European Green Deal. The program aims to maximize synergies, with particular reference to the N/R Operational Program, supported by European/National/Regional funds, and the CAJU Work Program, with the purpose of aligning R&I objectives, priorities and themes and related financial resources. The MoU also aims to identify potential opportunities for additional funding from relevant European, national and regional activities and programs, with special emphasis on those aimed at supporting the application of innovative solutions, training of new specific skills in aeronautics, and regional development, which are key to achieving greater scientific, socio-economic and environmental results.

Also present at the signing ceremony - during the Aeronautics and Space Show "Paris Air Show 2023" at Le Bourget Airport (Paris) - were the Director General of D.G. "Economic Development and Productive Activities" of the Campania Region Raffaella Farina, Rosalinde Van Der Vlies - Director of Clean Planet - European Commission, Aurelio Boscarino, Head of Strategy and Innovation at Leonardo, Luigi Carrino, President of the Campania Aerospace District (DAC), Antonio Blandini President of the Italian Aerospace Research Center ( C.I.R.A.).

 

Clean Aviation Joint Undertaking

The Clean Aviation Joint Undertaking (formerly called Clean Sky) is the program devised by the European Commission in collaboration with the European aeronautics industry, including Italy's Leonardo, involving 1,000 entities including institutions, universities, research centers, small and medium-sized enterprises and industries in 30 countries, with more than 5,000 specialists. The goal: to develop new technologies to reduce aircraft CO2 and other gas emissions and reduce noise.

Leonardo is a founding member of the program. Among the most important projects: 'Hybrid-Electric Regional Aircraft' (HERA) aimed at defining of a hybrid-electric propulsion regional aircraft concept and related performance, integrating revolutionary technologies relevant to its regular operation. HERA will also have to define the main characteristics of a real demonstrator and related flight tests, planned for the second part of the Clean Aviation program, in order to prepare for its implementation on a real product, intended to enter service (EIS - Entry Into Service) in the middle of the next decade.

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Fri, 11 Aug 2023 16:00:58 +0000 https://www.globavia.it/post/159/campania-region-and-clean-aviation-to-reduce-the-environmental-footprint-of-air-transport d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Regione Campania e Clean Aviation per ridurre l’impronta ambientale del trasporto aereo https://www.globavia.it/post/157/regione-campania-e-clean-aviation-per-ridurre-l-impronta-ambientale-del-trasporto-aereo

Firmato un memorandum di cooperazione tra la Regione Campania, rappresentata da Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Start UP, e Clean Aviation Joint Undertaking (CAJU), rappresentata da Axel Krein, Direttore Esecutivo, per accelerare la trasformazione dei trasporti verso la neutralità climatica. 

La Campania e la Clean Aviation Joint Undertaking collaboreranno per allineare strategicamente le attività tecniche. Ciò porterà a progetti finanziati a livello regionale che contribuiranno all'agenda strategica per la ricerca e l'innovazione nell'aviazione pulita (SRIA).

Avviata una cooperazione strategica su “Net Zero Aviation” in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Il programma è volto a massimizzare le sinergie, con particolare riferimento al Programma Operativo N/R, sostenuto da fondi Europei/Nazionali/Regionali, ed il Programma di Lavoro CAJU, con scopo di allineare gli obiettivi, le priorità ed i temi della R&I e le relative risorse finanziarie. Il protocollo d’intesa ha altresì l'obiettivo di individuare potenziali possibilità di ulteriori finanziamenti da attività e da programmi pertinenti a livello Europeo, nazionale e regionale, con particolare riguardo a quelli che mirano a sostenere l’applicazione di soluzioni innovative, la formazione di nuove competenze specifiche nel settore dell’aeronautica e sviluppo regionale, i quali sono fondamentali ai fini dell’ottenimento di maggiori risultati scientifici, socio-economici e ambientali. 

Presenti alla cerimonia di firma -  durante il Salone dell’aeronautica e dello spazio "Paris Air Show 2023”, all’aeroporto di Le Bourget (Parigi) - anche il Direttore Generale della D.G. “Sviluppo Economico ed Attività Produttive” della Regione Campania Raffaella Farina,   Rosalinde Van Der Vlies – Direttore di  Clean Planet - Commissione Europea,  Aurelio Boscarino, Head of Stategy and Innovation di Leonardo, Luigi Carrino, Presidente del Distretto Aerospaziale della Campania (DAC),  Antonio Blandini Presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali ( C.I.R.A.). 

 

Clean Aviation Joint Undertaking 

Il Clean Aviation Joint Undertaking (precedentemente denominato Clean Sky) è il programma ideato dalla Commissione europea in collaborazione con l’industria aeronautica europea, tra cui l’italiana Leonardo, che coinvolge 1.000 entità tra istituzioni, università, centri di ricerca, piccole e medie imprese e industrie in 30 Paesi, con più di 5.000 specialisti. Obiettivo: sviluppare nuove tecnologie per ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas degli aerei e ridurre il rumore. 

Leonardo è membro fondatore del programma. Tra i progetti più importanti: Hybrid-Electric Regional Aircraft” (HERA) volto a definire di un concetto di velivolo regionale a propulsione ibrido-elettrica e relative performance, che integri tecnologie rivoluzionarie rilevanti alla sua regolare operatività. HERA dovrà anche definire le principali caratteristiche di un dimostratore reale e delle relative prove di volo, previste per la seconda parte del programma Clean Aviation, al fine di predisporne l’implementazione su un prodotto reale, destinato a entrare in servizio (EIS - Entry Into Service) alla metà del prossimo decennio.

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Tue, 8 Aug 2023 16:00:34 +0000 https://www.globavia.it/post/157/regione-campania-e-clean-aviation-per-ridurre-l-impronta-ambientale-del-trasporto-aereo d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Fashion focuses on sustainable cotton https://www.globavia.it/post/156/fashion-focuses-on-sustainable-cotton

Haute couture, increasingly attentive to the needs of the planet, is renewing its production with the use of highly sustainable, low environmental impact materials aimed at preserving resources.

Giorgio Armani, one of the world's most important and committed stylists who has made the choice of innovative materials one of his most successful points of reference, announces on World Environment Day the launch of a project in Puglia dedicated to eco-sustainable cotton and regenerative agriculture. OVS, on the other hand, is launching a Capsule collection highlighting the entire national textile chain from organic production to weaving, dyeing and packaging.

 

Apulia regenerative cotton project

In May," explains the Armani fashion house, "production of eco-sustainable cotton was started on a hectare of land in Rutigliano in Apulia. Gradually, cultivation will expand to occupy a total agricultural area of five hectares. The site is among the first field experiments in Europe to test agroforestry cotton with alternative tree species and regenerative practices.

The project is being carried out in collaboration with the Fashion Task Force of the Sustainable Markets Initiative (chaired by Yoox founder Federico Marchetti) and the Circular Bioeconomy Alliance, founded by King Charles III, then Prince of Wales, and will be coordinated by the European Forestry Institute together with the Council for Research in Agriculture and Analysis of the Agricultural Economy (Crea) and Pretaterra (an organisation that develops and implements regenerative and replicable agroforestry systems).

"The textile industry," explains Giorgio Armani, "is one of the production activities with the greatest impact on the planet: a problem that cannot be neglected. Our commitment together with the Sustainable Markets Initiative is to promote positive change: it is a bold and innovative project that has a special meaning for me and my company. Actively participating in the development of agro-forestry regenerative cotton, moreover on Italian soil, is an important step, which will also have a real impact on local communities. Regenerative fashion, from the utopia that it was, is finally beginning to take on tangible characteristics'.

 

Regenerative cultivation

Cotton is among the most widely used materials in the textile industry. Its environmental impact is very high: 3% of the soil is used for cultivation, 24% of insecticides and 11% of pesticides used globally, in addition to the large consumption of water.

The project supported by Armani aims to scientifically test and evaluate new ways of implementing sustainable cotton production in Italy. The aim is to demonstrate how it is possible to increase landscape diversity, soil fertility, water saving and biodiversity-related ecosystem services, while producing cotton with reduced environmental impact through the use of agroforestry systems.

The innovative regenerative cultivation system respects natural cycles. It restores soil health and protects water and biodiversity by reducing erosion, tillage and the use of agricultural chemicals, integrating crops, trees and livestock.

 

Capsule collection made in Italy

Not only Armani, but more and more brands are committed to sustainable production. In April, OVS launched its first capsule collection of men's and women's T-shirts in six colours, made of organic cotton traced grown in Sicily.

Today, the world's largest cotton producers are India and the United States, but in the 1950s 350,000 hectares were used to grow cotton in Sicily. In 2022, OVS started a collaboration with the organic cotton farm Cotone Organico di Sicilia to take over those cultivations and promote the production of organic cotton. The project has a double significance because the land has been confiscated from the Mafia and in this way is being redeveloped, encouraging agriculture. The OVS project also valorises and involves the entire national supply chain: from the cotton cultivated on the outskirts of Palermo to the packaging in Verona, passing through spinning in Salerno, dyeing and weaving in Como.

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Fri, 7 Jul 2023 16:00:17 +0000 https://www.globavia.it/post/156/fashion-focuses-on-sustainable-cotton d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
La moda punta sul cotone sostenibile https://www.globavia.it/post/155/la-moda-punta-sul-cotone-sostenibile

L’alta moda, sempre più attenta alle esigenze del pianeta, rinnova le produzioni con l’uso di materiali altamente sostenibili, a basso impatto ambientale volti a preservare le risorse.

Giorgio Armani, tra gli stilisti più importanti e impegnati a livello mondiale che ha fatto della scelta di materiali innovativi uno dei suoi punti di maggior successo, annuncia in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente l’avvio di un progetto in Puglia dedicato al cotone ecosostenibile e all'agricoltura rigenerativa. OVS lancia invece una Capsule collection che valorizza l’intera filiera tessile nazionale dalla produzione biologica alla tessitura, tintura e confezionamento.

 

Apulia regenerative cotton project

A maggio – spiega la maison Armani – è stata avviata la produzione di cotone ecosostenibile in un ettaro di terreno a Rutigliano in Puglia. Progressivamente la coltivazione si espanderà fino a occupare un’area agricola complessiva di cinque ettari. Il sito è tra i primi esperimenti sul campo in Europa a testare il cotone agroforestale con specie arboree alternative e pratiche rigenerative.

Il progetto è realizzato in collaborazione con la Fashion Task Force della Sustainable Markets Initiative (presieduta da Federico Marchetti, fondatore di Yoox) e con la Circular Bioeconomy Alliance, fondate da Re Carlo III allora principe di Galles, e sarà coordinato dall’Istituto Forestale Europeo insieme al Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e per l’analisi dell'Economia Agraria (Crea) e a Pretaterra (ente che sviluppa e implementa sistemi agroforestali rigenerativi e replicabili).

“L’industria tessile - spiega Giorgio Armani - è una delle attività produttive di maggiore impatto sul pianeta: un problema che non può essere trascurato. Il nostro impegno, insieme alla Sustainable Markets Initiative è quello di promuovere un cambiamento positivo: è un progetto audace e innovativo che ha un significato speciale per me e per la mia azienda. Partecipare attivamente allo sviluppo del cotone rigenerativo agroforestale, per di più sul territorio italiano, è un passo importante, che avrà un impatto reale anche sulle comunità locali. La moda rigenerativa, da utopia che era, inizia finalmente ad assumere caratteri tangibili”.

 

Coltura rigenerativa

Il cotone è tra i materiali più utilizzati dall’industria del tessile. Il suo un impatto ambientale è altissimo: per le colture è impiegato il 3% dei terreni, il 24% di insetticidi e l’11% dei pesticidi usati globalmente, oltre al grande consumo di acqua.

Il progetto sostento da Armani mira a testare e valutare scientificamente nuovi modi di implementare la produzione sostenibile di cotone in Italia. L’obiettivo è quello di dimostrare come sia possibile incrementare la diversità del paesaggio, la fertilità del suolo, il risparmio idrico e i servizi ecosistemici legati alla biodiversità, producendo al contempo cotone a ridotto impatto ambientale grazie all’uso di sistemi agroforestali.

L’innovativo sistema di coltura rigenerativa rispetta infatti cicli naturali. Ripristina la salute del suolo e protegge l'acqua e la biodiversità riducendo l'erosione, la lavorazione del terreno e l'uso di prodotti chimici agricoli, integrando colture, alberi e bestiame.

 

Capsule collection made in Italy

Non solo Armani, ma sempre più brand sono impegnati in produzioni sostenibili. OVS ha lanciato ad aprile la prima capsule collection di T-shirt uomo e donna in sei colori, realizzate in cotone biologico tracciato coltivato in Sicilia.

Oggi i maggiori produttori mondiali di cotone sono l’india e gli Stati Uniti, ma negli anni ’50 in Sicilia 350.000 ettari erano utilizzati per la coltivazione di cotone. Nel 2022 OVS ha avviato una collaborazione con l’azienda agricola Cotone Organico di Sicilia per riprendere quelle coltivazioni e incentivare la produzione di cotone biologico. Il progetto ha una doppia valenza perché i terreni sono stati confiscati alla mafia e in tal modo vengono riqualificati, incentivando l’agricoltura. Il progetto targato OVS valorizza e coinvolge inoltre l’intera filiera nazionale: dal cotone coltivato alle porte di Palermo alla confezione a Verona, passando per la filatura a Salerno, tintura e tessitura a Como.

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Fri, 7 Jul 2023 16:00:11 +0000 https://www.globavia.it/post/155/la-moda-punta-sul-cotone-sostenibile d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
The Art of Upholstery https://www.globavia.it/post/154/the-art-of-upholstery-

When we speak of upholstery we evoke in our listeners images of old houses, great museums or historic mansions, nothing could be more wrong because in reality we are referring to an indispensable element of today's interior design. Coatings, whether practical or decorative, of walls, complements, furniture parts, capable of giving shape and personality to the environment.

 

Ancient art 

Upholstery is an ancient art, which originated in the East and then spread throughout the world. The first attestations are found in Egyptian tombs where volumes on the subject were found. Homer mentions in his writings the fabrics decorated by Penelope and Apollonius those in the temples of Babylon. 

Upholstery became famous in 7th century France when fabrics of various kinds began to be used to furnish churches, and following the Crusades in stately homes, fabrics began to be stretched around beds or in rooms for meetings, ceremonies and banquets. During the Renaissance, fabrics were used to directly cover walls, chair backs, furniture and cushions. The 18th century was then the century of ornaments, decorative tapestries exploded with oriental or naturalistic motifs also designed by famous artists. 

 

Customised environments

Each style has its own reference upholstery. A variety of fabrics are used to create unique and customised environments. 

Upholstery fabrics are divided into heavy and light. The former have a very thick and reinforced weft and are especially suitable for upholstering all those upholstered pieces of furniture that cannot be removed, while the lighter ones are those fabrics that are not very heavy and are particularly suitable for lining or making curtains. From the point of view of material, the choice is vast: they can be made of cotton, wool, viscose, satin, velvet, polyester, jacquard or acrylic with faux leather or linen upholstery, characterised by modern or classic styles, coloured or with more neutral and warm shades, with graphic motifs, floral motifs or maxi decorations. 

Among the most appreciated characteristics are elasticity, resistance to washing and wear, elegance and breathability, but also fire retardant certifications in case of use in accommodation facilities, offices and museums. In museums, for example, panelling with certified fire retardant fabrics and upholstery are used, in theatres acoustic and fire retardant felt fabrics made of recycled pet. 

 

The pairings 

The rules for matching upholstery fabrics are many. They play on contrasts or homogeneity, the colour palette or the combination of materials.  Upholstery is also useful for creating the right mix of antique and modern within a room. The combination of different materials will be perfect, so the wooden sideboard can be placed on a rug and change its use by transforming it into a bookcase, and grandma's old cupboard, on which to place lamps and glass vases, will be perfect in a room with non-woven wallpapers with a natural or geometric background. 

 

The Evolution of Wallpaper 

The development of interior design over the last twenty to thirty years has revolutionised the world of wallpaper, not only in the styles but above all in the technologies in terms of materials and installation. 

Today, modern wallpapers are made of non-woven fabric, which makes them resistant and waterproof, leaving no traces on the wall in the event of removal thanks to the use of self-adhesives as opposed to glue. They can also be made from natural textile fibres such as straw, cotton, silk, bamboo and agave or from fibreglass, a yarn derived from the fusion of glass at very high temperatures, also suitable for wet areas such as bathrooms and kitchens. Real decorative canvases inspired by faraway journeys, works of art, botanical patterns with lush flowers and plants or tropical fauna and abstract patterns. 

 

Carpet 

Carpet is also back in the limelight in interiors, with a completely new look. An innovative solution that is increasingly popular thanks to the use of completely new materials. Chosen above all in the bedroom, it guarantees excellent thermal and acoustic insulation. Today it is characterised by hypoallergenic materials and natural fibres, such as coconut fibre or sisal, made from agave leaves.

 

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Fri, 19 May 2023 16:38:02 +0000 https://www.globavia.it/post/154/the-art-of-upholstery- d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
L’arte della tappezzeria https://www.globavia.it/post/152/l-arte-della-tappezzeria-

Quando parliamo di tappezzeria evochiamo in chi ci ascolta immagini di vecchie case, grandi musei o dimore storiche, niente di più sbagliato perché in realtà ci riferiamo ad un elemento imprescindibile dell’odierno arredamento di interni. Rivestimenti, pratici o decorativi, delle pareti, dei complementi, delle parti dei mobili, capace di dare forma e personalità all’ambiente.

 

Arte antica 

La tappezzeria è un’arte antica, che nasce in oriente per poi diffondersi in tutto il mondo. Le prime attestazioni si hanno nelle tombe egiziane in cui vennero ritrovati volumi sul tema. Omero cita nei suoi scritti i tessuti decorati da Penelope e Apollonio quelli dei templi di Babilonia. 

La tappezzeria diventa celebre nel VII secolo in Francia quando si cominciarono a utilizzare stoffe di vario genere per arredare le Chiese e in seguito alle Crociate nelle dimore signorili le stoffe cominciano ad essere tese attorno ai letti o nelle le sale per riunioni, cerimonie e banchetti. Durante il Rinascimento le stoffe furono adoperate per ricoprire direttamente pareti, schienali di seggiole, mobili e cuscini. Il Settecento è poi il secolo degli ornamenti, esplodono le tappezzerie decorative con motivi orientali o naturalistici disegnati anche da artisti di grido. 

 

Ambienti su misura

Ogni stile ha la propria tappezzeria di riferimento. I tessuti impiegati sono molteplici, così da creare ambienti unici e personalizzati. 

I tessuti per tappezzeria si distinguono in pesanti e leggeri. I primi a trama molto spessa e rinforzata, sono adatti soprattutto per rivestire tutti quei mobili imbottiti non sfoderabili, quelli leggeri invece sono quei tessuti che non hanno una grossa pesantezza e sono  particolarmente adatti per foderare o per fare tendaggi. Dal punto di vista del materiale, la scelta è molto vasta: possono essere in cotone, lana, viscosa, raso, velluto, poliestere, jacquard o acrilico con rivestimento in ecopelle o lino, caratterizzati da fogge moderne o classiche, colorati o con nuance più neutre e calde, a motivi grafici, floreali o con maxi decori. 

Tra le caratteristiche più apprezzate ci sono: elasticità, resistenza ai lavaggi e all’usura, eleganza e traspirabilità, ma anche certificazioni ignifughe in caso di utilizzo in struttura ricettive, uffici e musei. Nei musei sono utilizzati ad esempio pannellature con tessuti e imbottiti ignifughi certificati, nei teatri tessuti in feltro acustico e ignifughi realizzati in pet riciclato. 

 

Gli abbinamenti 

Le regole per abbinare i tessuti della tappezzeria sono molteplici. Giocano su contrasti o sull’omogeneità, sulla palette dei colori o sull’accostamento dei materiali.  La tappezzeria è utile anche per creare il giusto mix tra antico e moderno all’interno di un ambiente. Perfetto sarà l’abbinamento di materiali diversi, così la credenza in legno la si può posizionare su un tappeto e cambiarle la destinazione d’uso trasformandola in una libreria e la vecchia madia della nonna, su cui poggiare lampade e vasi in vetro, sarà perfetta in un ambiente con carte da parati in tessuto non tessuto a sfondo naturale o geometrico. 

 

L’evoluzione della carta da parati 

Lo sviluppo dell’interior design negli ultimi venti, trent’anni ha rivoluzionato il mondo della carta da parati, non solo nelle fogge ma soprattutto nelle tecnologie in fatto di materiali e messa in opera. 

Oggi le moderne carte da parati sono realizzate in tessuto non tessuto, il che le rende resistenti e impermeabili, non lasciando tracce sul muro in caso di rimozione grazie anche all’utilizzo di autoadesivi rispetto alla colla. Possono inoltre essere realizzate su basi di fibre tessili naturali come paglia, cotone, seta, bambù e agave oppure in fibra di vetro, filato che deriva dalla fusione del vetro ad altissime temperature, indicata anche per le zone umide come bagni e cucine. Vere e proprie tele decorative ispirate a viaggi lontani, a opere d'arte, con fantasie botaniche con fiori e piante rigogliose o fauna tropicale e pattern astratti. 

 

Moquette 

Torna protagonista degli ambienti di interni anche la moquette, con una veste tutta nuova. Una soluzione innovativa sempre più apprezzata grazie anche all’impiego di materiali completamente inediti. Scelta soprattutto in camera da letto, garantisce un ottimo isolamento termico e acustico. Oggi la caratterizzano materiali anallergici e in fibre naturali, come la fibra di cocco o il sisal, a base di foglie di agave.

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Tue, 16 May 2023 16:01:19 +0000 https://www.globavia.it/post/152/l-arte-della-tappezzeria- d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
From fast fashion to slow fashion because consuming better is good for us and the environment https://www.globavia.it/post/153/from-fast-fashion-to-slow-fashion-because-consuming-better-is-good-for-us-and-the-environment

Consume less and better: this is the diktat that the Planet has been imposing on us for several years now. For decades left unheeded, it has however found fertile ground in recent generations with the expansion of green awareness. From food to textiles, every sphere of life can in fact be environmentally sustainable. 

 

The textile chain

The advent of industry first and consumerism later transformed the textile industry over the years from the exclusive production of natural fibres such as linen weaving to the immoderate production of artificial or synthetic fibres to meet the demands of fast fashion, with enormous consequences for the planet. 

The intensive exploitation of land for the production of natural fibres of plant origin (cotton, linen, hemp, denim), intensive farming for the production of fibres of animal origin (wool, silk, leather), but also deforestation for the production of man-made fibres such as viscose derived from the processing of wood cellulose or bamboo textile fibre obtained by blending bamboo cellulose with various chemical substances, to synthetic fibres obtained from polymers based on oil (nylon, polyester, pvc, elastane), the entire textile chain has a very high cost in environmental terms. 

Spinning, weaving, dyeing, printing and finishing, packaging, transport and distribution, washing and ironing, disposal (landfill or incinerator) or recycling: each stage has its cost. Let us therefore try to shed some light on the world of fibres, in order to be responsible consumers. 

 

Sustainable textile fibres 

Jute. Among textile fibres of plant origin, it is the most sustainable and among the cheapest. It does not need fertilisers, herbicides and pesticides to grow. Biodegradable and 100% recyclable, burnt or left in landfills it does not generate toxic gases. Jute fabric has good insulating and antistatic properties, as well as low thermal conductivity and moderate moisture retention.

Linen. A strong and durable natural fabric, obtained from crops considered sustainable because they require fewer resources than, for example, cotton, and have a high capacity to absorb CO2. 

Hemp. Cultivation of the plant has a very low impact: it grows fast, requires few resources and does not deplete the land where it is grown. It also produces 250% more textile fibre than cotton and 600% more than linen. A fresh, soft, durable, hypoallergenic fabric, it is resistant to mites, bacterial growth, mould, termites and even fire.

Orange fibre. The first sustainable and biodegradable fibre made by an Italian company based in Catania. From the by-products of the citrus industry, which account for 60% of the weight of the whole fruit and would otherwise have to be disposed of, cellulose suitable for spinning is extracted. 

Leather made from waste products. A vegan fibre that embodies the concept of the circular economy, ennobling food industry waste from grapes to apples, from pineapple fibres and leaves to coconut water. The fabrics produced are wear-resistant and UV-resistant. 

Seacell. Biodegradable fibre made from a combination of cellulose fibre and seaweed. The beneficial properties of the algae remain unaltered during the fibre production process and remain in the fabric even after repeated washing. It has hygroscopic characteristics: it absorbs excess moisture and at the same time the skin absorbs the health elements released by the fibres. 

Banatex. Fibre extracted from banana plants that requires no pesticides to grow and no irrigation system.  The fabric is waterproof, strong and durable, while remaining soft, light and elastic. The natural colouring is white, so it is easy to dye, avoiding bleaching, and is biodegradable. 

Dessert. A vegan leather characterised by a great softness to the touch, it is highly sustainable because it is extracted from the Nopal Cactus, the prickly pear, from 100% organic plantations without the use of herbicides and pesticides and no irrigation. Only the already ripe leaves are sorted and the plant left intact so that it can be harvested again. All waste is then sold to the food industry. 

Lyocell. Synthetic fibre obtained from the cellulose of the eucalyptus plant processed using a green process because the chemicals involved are non-toxic and are used in a closed loop, i.e. recycled and reused. The fabric mainly used for bed sheets, towels, denim, underwear is durable with good breathability and moisture absorption.

Recycled Nylon. A synthetic yarn derived from the regeneration of recycled plastic polymers such as fishing nets, household carpets, industrial plastic waste and fabric scraps used by the textile industry. Recycling involves less use of energy resources than the production of virgin fibre. It has the same characteristics as nylon but can be regenerated, recreated and remoulded indefinitely. 

 

Certifications 

The low environmental impact of the fabrics is demonstrated through certifications: 

  • GOTS: the Global Organic Textile Standard is the most important international standard for the sustainable production of garments and textile products made from natural, organically grown fibres
  • OCS: Organic Content Standard OCS guarantees the biological, i.e. organic, origin of a textile fibre. It applies exclusively to natural fabrics and in particular to organic cotton
  • Oeko-tex: independent and voluntary certification (therefore required by companies) attesting to the absence of toxic substances (for humans and the environment) in textile products. 

Consciously consuming, buying sustainable, quality garments that can last, thus preferring slow fashion to fast fashion that lasts the ephemeral time of a tenancy, is the only real solution to limit the environmental impact of the textile industry. 

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Fri, 12 May 2023 19:16:15 +0000 https://www.globavia.it/post/153/from-fast-fashion-to-slow-fashion-because-consuming-better-is-good-for-us-and-the-environment d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Dal fast fashion allo slow fashion perché consumare meglio fa bene a noi e all’ambiente https://www.globavia.it/post/151/dal-fast-fashion-allo-slow-fashion-perche-consumare-meglio-fa-bene-a-noi-e-all-ambiente

Consumare meno e meglio: è il diktat che ci impone il Pianeta ormai da diversi anni. Per decenni rimasto inascoltato, nelle ultime generazioni ha però trovato terreno fertile con l’espandersi della consapevolezza green. Dal food al tessile, ogni ambito della vita può essere infatti ecosostenibile. 

 

La filiera del tessile

L’avvento dell’industria prima e del consumismo poi hanno trasformato negli anni il comparto del tessile passando dall’esclusiva produzione di fibre naturali come la tessitura del lino alla produzione smodata di fibre artificiali o sintetiche per rispondere alle esigenze del fast fashion, con conseguenze enormi per il pianeta. 

Lo sfruttamento intensivo dei terreni per la produzione delle fibre naturali di origine vegetale (cotone, lino, canapa, denim), gli allevamenti intensivi per la produzione di fibre di origine animale (lana, seta, cuoio, pelle), ma anche i disboscamenti per la produzione delle fibre artificiali come la viscosa derivata dalla lavorazione della cellulosa del legno o la fibra tessile di bamboo ottenuta miscelando la cellulosa di bamboo con diverse sostanze chimiche, per arrivare poi alle fibre sintetiche ottenute da polimeri a partire dal petrolio (nylon, poliestere, pvc, elastan), l’intera filiera del tessile ha un costo altissimo in termini ambientali

Filatura, tessitura, tintura, stampa e finissaggio, confezione, trasporto e distribuzione, lavaggio e stiro, smaltimento (discarica o inceneritore) o riciclo: ogni fase ha il suo costo. Proviamo  quindi a fare chiarezza sul mondo delle fibre, per essere dei consumatori responsabili. 

 

Fibre tessili sostenibili 

Juta. Tra le fibre tessili di origine vegetale è la più sostenibile e tra le più economiche. Non necessita di fertilizzanti, erbicidi e pesticidi per crescere. Biodegradabili e riciclabili al 100%, bruciata o lasciata nelle discariche non genera gas tossici. Il tessuto in juta ha buone proprietà isolanti e antistatiche, oltre a una bassa conduttività termica e una ritenzione moderata dell'umidità.

Lino. Tessuto naturale resistente e durevole, ottenuto da coltivazioni considerate sostenibile perché richiedono pochissime risorse rispetto, per esempio al cotone, e con un’alta capacità di assorbire CO2. 

Canapa. La coltivazione della pianta ha un impatto molto basso: cresce velocemente, richiede poche risorse e non esaurisce i terreni in cui viene coltivata. Produce inoltre il 250% in più di fibra tessile rispetto al cotone e il 600 in più del lino. Tessuto fresco e morbido, durevole, anallergico è resistente agli acari, allo sviluppo dei batteri, alla muffa, alle termiti e addirittura al fuoco.

Orange fiber. Prima fibra sostenibile e biodegradabile realizzata da una azienda italiana con base a Catania. Dai sottoprodotti dell’industria agrumicola, che rappresentano il 60% del peso del frutto intero e che altrimenti dovrebbero essere smaltiti, viene estratta cellulosa atta alla filatura. 

Pelle realizzata da prodotti di scarto. Una fibra vegana che incarna il concetto dell’economia circolare, nobilitando scarti dell'industria alimentare dall’uva alle mele, dalle fibre e foglie dell’ananas all’acqua di cocco. I tessuti realizzati sono resistenti all’usura e ai raggi UV. 

Seacell. Fibra biodegradabile ricavata dal connubio tra una fibra di cellulosa e alghe marine. Le proprietà benefiche delle alghe restano inalterate durante il processo di produzione della fibra e permangono nel tessuto anche dopo ripetuti lavaggi. Ha caratteristiche igroscopiche: assorbe l’umidità in eccesso e allo stesso tempo la pelle assorbe gli elementi salutari rilasciati dalle fibre. 

Banatex. Fibra estratta dalle piante di banana che non richiede pesticidi per crescere e nessun sistema di irrigazione.  Il tessuto è impermeabile, resistente e durevole, pur rimanendo morbida, leggera ed elastica, la colorazione naturale è bianca, facile quindi da tingere, evitando il candeggio ed è biodegradabile. 

Desserto. Pelle vegana caratterizzata da una grande morbidezza al tatto, è altamente sostenibile perché estratta dal Cactus Nopal ossia il fico d’India, da piantagioni al 100% biologiche senza uso di erbicidi e pesticidi e  nessun sistema di irrigazione. Vengono selezione solo le foglie già mature e la pianta lasciata intatta per permettere nuovamente la raccolta. Tutti gli scarti sono poi venduti all’industria alimentare. 

Lyocell. Fibra sintetica ottenuta dalla cellulosa della pianta di eucalipto lavorata mediante un processo green perché le sostanze chimiche implicate non sono tossiche e vengono utilizzate a circuito chiuso, ovvero riciclate e riutilizzate. Il tessuto impiegato principalmente per lenzuola, asciugamani, denim, biancheria intima è resistente con una buona traspirabilità e assorbimento dell'umidità.

Nylon riciclato. Un filato sintetico derivato dalla rigenerazione di polimeri di plastica riciclata come reti da pesca, tappeti domestici, rifiuti plastici industriali e scarti di tessuti utilizzati dall’industria tessile. Il riciclo prevede un minore uso di risorse energetiche rispetto alla produzione della fibra vergine. Ha le stesse caratteristiche del nylon ma può essere rigenerato, ricreato e rimodellato all’infinito. 

 

Le certificazioni 

Il basso impatto ambientale dei tessuti è dimostrato mediante delle certificazioni: 

  • GOTS: il Global Organic Textile Standard è il più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di indumenti e prodotti tessili, realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica
  • OCS: Organic Content Standard OCS garantisce invece l’origine biologica, quindi organica, di una fibra tessile. Si applica esclusivamente a tessuti naturali e in particolare al cotone biologico
  • Oeko-tex: certificazione indipendente e volontaria (quindi richiesta dalle aziende) che attesta l’assenza di sostanze tossiche (per l’uomo e per l’ambiente) nei prodotti tessili. 

Consumare in maniera consapevole, acquistando capi sostenibili e di qualità che possano durare nel tempo, preferendo quindi lo slow fashion al fast fashion che dura il tempo effimero di una tenenza, è l’unica vera soluzione per limitare l’impatto ambientale del comparto tessile. 

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Tue, 9 May 2023 18:44:35 +0000 https://www.globavia.it/post/151/dal-fast-fashion-allo-slow-fashion-perche-consumare-meglio-fa-bene-a-noi-e-all-ambiente d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Centenary of the Air Force: flying into the future https://www.globavia.it/post/150/centenary-of-the-air-force-flying-into-the-future

The Air Force celebrated the centenary of its foundation on 28 March. A significant milestone for the Arma Azzurra celebrated with various initiatives throughout the country. 

The celebrations started in the capital. An exhibition space has been set up in Piazza del Popolo Air Force Experience, open until 8 p.m. on 29 March. A real immersive village in the history of the Armed Force with aircraft on static display, experiential paths, educational and entertainment meetings, promotional stands, recreational simulators, projections, musical and sports performances. Visitors was able to get a close-up view of the aircraft on which the Armed Force's operational activities are based, such as the highly advanced fifth-generation F-35 fighter, the Eurofighter that patrols the skies over Italy and allied countries, the MB-339A with the prestigious Frecce Tricolori livery, the Tornado fighter and the HH-139, a versatile helicopter used for search and rescue.

"We are celebrating 100 years to thank those who have trusted us, those who have taken an active part in the Air Force and those who have supported us. It is a way to thank the people, the people the people, and to give a message to young people," General Goretti emphasised while speaking at the opening of the Air Force Experience. 

On the centenary day, a military ceremony took place in Piazza del Pincio, including a flyover of the eternal city and a performance by the Air Force Band. 

This was followed by the travelling exhibition that will stop in many Italian cities to tell the story of the Air Force's history, capabilities and traditions through a dedicated iconographic itinerary, with the aim of bringing it closer to the territory and citizens. 

The Italian Air Force Historical Museum (MUSAM) was opened to the public again after a careful restoration of the exhibition route. The appointment was on 18 April at the world's oldest seaplane airport, the 'Luigi Bourlot' at Vigna di Valle on Lake Bracciano. 

At Guidonia Airport on 27 April, a historical-museum will be inaugurated at the Divisone Superiore Studi ed Esperienze (DSSE), the most advanced scientific research and development centre for experiments on new aircraft. The wind tunnel, the double-return tunnel and the supersonic tunnel, the most advanced at the time in terms of power and size, will be visible. 

The Nuvola di Fuksas will then host the Italian AeroSpace Power Conference 2023 on 12-13 May. An event of international importance where academics, researchers, civil and military experts will discuss the future of aerospace, analysing possible scenarios and the evolution of its role in geopolitics. 

On 17-18 June, the 'Mario Bernardi' Military Airport at Pratica di Mare will host a large air show open to the public. A unique event in which one can experience the Aeronautica Militare by witnessing the flight of aircraft from the past and present, with the extraordinary finale offered by the spectacular aerobatic flight of the Frecce Tricolori. You will also be able to attend re-enactment tours and exhibitions and try out the many recreational simulators. 

There is a rich programme of Aeroclub d'Italia air shows scheduled from May to September. Dates not to be missed include: 07 May on the Andora Littoral, 4 June on the San Benedetto del Tronto Littoral, 2 July in Naples on the Pozzuoli Littoral, 30 July on the Reggio Calabria Littoral, 2 September on the Jesolo Littoral, and concluding on 24 September at the Trento 'G. Caproni' Airport. 

The Frecce Tricolori will fly the skies over the peninsula until 17 December. Among the events not to be missed: on the occasion of the Oath of the Air Force Academy on 5 April they will fly over Piazza del Plebiscito in Naples; on 13 June in Brescia on the occasion of the 1000 Miglia start; and on 3 September on the occasion of the F1 Grand Prix in Monza

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Fri, 5 May 2023 18:16:35 +0000 https://www.globavia.it/post/150/centenary-of-the-air-force-flying-into-the-future d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Centenario dell’Aeronautica militare: in volo verso il futuro https://www.globavia.it/post/149/centenario-dell-aeronautica-militare-in-volo-verso-il-futuro

L’Aeronautica Militare il 28 marzo ha festeggiato il centenario dalla fondazione. Un traguardo significativo dell’Arma Azzurra celebrato con diverse iniziative in tutto il territorio nazionale. 

I festeggiamenti sono partiti nella capitale. A Piazza del Popolo è stato allestito lo spazio espositivo Air Force Experience, visitabile fino alle ore 20 del 29 marzo. Un vero e proprio villaggio immersivo nella storia della Forza Armata con velivoli in mostra statica, percorsi esperienziali, incontri formativi e d’intrattenimento, stand promozionali, simulatori ludici, proiezioni, esibizioni musicali e sportive. Si sono visti da vicino i velivoli su cui si fonda l'attività operativa della Forza Armata, come l'avanzatissimo caccia di quinta generazione F-35, l'Eurofighter che sorveglia i cieli italiani e dei paesi alleati, l'MB-339A con la prestigiosa livrea delle Frecce Tricolori, il caccia Tornado e l'HH-139, elicottero versatile impiegato per la ricerca e soccorso.

“Festeggiamo 100 anni per ringraziare chi ci ha dato fiducia, chi ha preso parte attiva in Aeronautica e chi ci ha sostenuto. È un modo per ringraziare la gente, il popolo i cittadini e dare un messaggio ai giovani” ha sottolineato il Generale Goretti intervenendo all’inaugurazione dell’Air Force Experience. 

Nel giorno del centenario, a Piazza del Pincio si è svolta una cerimonia militare, in programma anche un sorvolo della città eterna e l’esibizione della Banda dell’Aeronautica Militare. 

C'è stata poi la mostra itinerante che farà tappa in molte città italiane per raccontare con un dedicato percorso iconografico la storia, le capacità e le tradizioni dell’Aeronautica con lo scopo di avvicinarla al territorio e ai cittadini. 

Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare (MUSAM) il 18 aprile è stato aperto di nuovo al pubblico dopo un attento restauro del percorso espositivo. Appuntamento sull’idroscalo più antico del mondo, l’Aeroporto “Luigi Bourlot” a Vigna di Valle sul Lago di Bracciano. 

All’Aeroporto di Guidonia il 27 aprile verrà inaugurato un percorso storico-museale presso la Divisone Superiore Studi ed Esperienze (DSSE), il più avanzato centro di ricerca e sviluppo scientifico per le sperimentazioni su nuovi velivoli. Saranno visibili la galleria del vento, la galleria a doppio ritorno e quella supersonica la più avanzata dell’epoca per potenza e dimensione. 

La Nuvola di Fuksas ospiterà poi il 12-13 maggio l’Italian AeroSpace Power Conference 2023. Evento di rilevanza internazionale dove accademici, ricercatori, esperti civili e militari si confronteranno sul futuro dell’Aerospazio, analizzando i possibili scenari e l’evoluzione del suo ruolo nella geopolitica. 

Il 17-18 giugno all’Aeroporto Militare “Mario Bernardi” a Pratica di Mare si svolgerà una grande manifestazione aerea aperta al pubblico. Un evento unico nel quale si potrà vivere l’Aeronautica Militare assistendo al volo di aerei del passato e del presente, con il finale straordinario offerto dallo spettacolare volo acrobatico delle Frecce Tricolori. Si potrà assistere anche a percorsi di rievocazione ed esposizioni e provare i molteplici simulatori ludici. 

Ricco il programma delle manifestazioni aeree Aeroclub d’Italia, in programma da maggio fino a settembre. Tra le date da non perdere: 07 maggio sul Litorale di Andora, il 4 giugno sul Litorale di San Benedetto del Tronto, il 2 luglio a Napoli sul Litorale di Pozzuoli, il 30 luglio sul Litorale di Reggio Calabria, il 2 settembre sul Litorale di Jesolo per concludersi poi il 24 settembre all’Aeroporto di Trento “G. Caproni”. 

Le Frecce Tricolori sorvoleranno i cieli della penisola fino al 17 dicembre prossimo. Tra gli eventi da non perdere: in occasione del Giuramento Accademia Aeronautica il 5 aprile sorvoleranno Piazza del Plebiscito a Napoli; 13 giugno a Brescia in occasione della Partenza delle 1000 Miglia e il 3 settembre in occasione del Gran Premio di F1 a Monza

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Tue, 2 May 2023 19:25:43 +0000 https://www.globavia.it/post/149/centenario-dell-aeronautica-militare-in-volo-verso-il-futuro d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Artificial intelligence in aerospace https://www.globavia.it/post/148/artificial-intelligence-in-aerospace

Artificial intelligence is pervading and profoundly changing every sector of the technology industry, including aerospace. The applications in this field are as manifold as the growth opportunities it offers the national space economy

 

Strategic asset for the country

The development of artificial intelligence is crucial for Sistema Paese, to consolidate Italy's leading position in the space economy and to enhance the national academic community, which is expanding and has a strong international reputation. 

In the current economic scenario, competition with other players in the field of foundational and technological challenges,' explains Barbara Caputo, lecturer at the Politecnico di Torino and director of the university's Artificial Intelligence Hub (AI-H@PoliTo), 'is minimal. It is therefore appropriate to intercept and seize the opportunity offered by AI. Investment in Artificial Intelligence for aerospace,' she continues, 'from foundational research to applied research and the development of prototypes and products, must be consistent, coordinated and continuous, in order to grow and protect this supply chain, which is, to all intents and purposes, a critical infrastructure for the country.

 

Applications 

Artificial intelligence finds multiple spaces in the aerospace world. First of all in automated systems such as space robotics and unmanned aerial vehicles. The most advanced machine learning techniques are used, for example, in the use of satellite images for the early detection of forest fires, the development of computer vision algorithms for surveillance systems and for the autonomous navigation of drones, and the design of systems for robust control in the domain of robotics in a space context.

Recent applications are aimed at optimising production processes such as the Slingshot Aerospace system that helps aerospace companies manage risks and threats, and detect and map debris using predictive analytics, geospatial signal processing and computer vision. Neurala instead uses computer vision and deep learning technologies to classify images and recognise objects to autonomously avoid obstacles. SparkCognition, on the other hand, exploits machine learning to warn of aircraft and asset failures before they occur, maximising fleet availability and minimising unscheduled maintenance. Then, using natural language processing to reduce resolution time, it automatically classifies fault codes and recommends the best corrective actions. And through reinforcement learning it provides a simulated environment in which a user can test the fleet's control algorithms and tactics. 

 

Added Value

But it is above all in the collection and analysis of data that artificial intelligence demonstrates its full added value. 

Today, satellites collect a huge amount of data that is sent back to Earth where it is stored and analysed, using massive cloud computing resources. Thanks to the application of artificial intelligence, on-board analysis of the collected data could be carried out, reducing the amount of data transmitted to the ground (and the costs associated with this) and at the same time allowing satellites to react in near-real time to what is observed. 

An example of this application of artificial intelligence is the In-Orbit Space Lab, a multifunctional platform developed by Asi that will take small satellites into space that can generate and process information directly in orbit. In this lab, artificial intelligence,' explains Tiziana Scopa, an engineer at the Italian Space Agency, 'makes the advantages concrete in terms of optimisation of on-board resources, processing times, and adaptation for system reconfigurability. The approach is to provide the right information, at the right time, in the right place. The really important thing about this information is that it will be generated directly on board, in space, optimising resources and reducing the cost of delivering services to users. One feature of the laboratory will be this: having real-time information that does not require processing on the ground, but is directly expendable by the user at the right time. Artificial intelligence algorithms,' explains the engineer, 'trigger a data processing chain, which does not perform the canonical steps that are done on the ground, but only extracts the useful part, with mechanisms similar to those of neural networks, which therefore simulate human reasoning. It is thus possible to have the information (e.g. a fire alert) in a few dozen bytes communicated over the network, instead of gigabytes of raw data. This is a flexible and revolutionary approach compared to the traditional spatial model

 

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Fri, 28 Apr 2023 16:46:17 +0000 https://www.globavia.it/post/148/artificial-intelligence-in-aerospace d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
L’intelligenza artificiale nel settore aerospaziale https://www.globavia.it/post/147/l-intelligenza-artificiale-nel-settore-aerospaziale-

L’intelligenza artificiale sta pervadendo e cambiando profondamente ogni settore dell’industria tecnologica, tra cui quello aerospaziale. Le applicazioni in questo campo sono molteplici così come le opportunità di crescita che offre alla space economy nazionale.

 

Asset strategico per il Paese

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è cruciale per il Sistema Paese, per rinsaldare la posizione di leadership che ha l’Italia nel campo della space economy e valorizzare le comunità accademica nazionale che è in espansione ed ha una forte reputazione a livello internazionale. 

Nell’attuale scenario economico, la competizione con altri player nel settore delle sfide fondazionali e tecnologiche – spiega Barbara Caputo, docente al Politecnico di Torino e direttrice dell’Hub sull’Intelligenza Artificiale dell’ateneo (AI-H@PoliTo) - è minima. È quindi opportuno intercettare e cogliere l’opportunità offerta dall’AI. Gli investimenti sull’Intelligenza Artificiale per l’aerospazio – continua - dalla ricerca fondazionale a quella applicata fino allo sviluppo di prototipi e prodotti, devono essere consistenti, coordinati e continuativi, per far crescere e proteggere questa filiera che è, a tutti gli effetti, infrastruttura critica del Paese.

 

Applicazioni 

L’intelligenza artificiale trova molteplici spazi nel mondo aerospaziale. Innanzitutto nei sistemi automatizzati come la robotica spaziale e i veicoli aerei senza equipaggio. Le più avanzate tecniche di Machine Learning vengono utilizzate ad esempio utilizzo di immagini satellitari per il rilevamento precoce dell’insorgenza di incendi boschivi, lo sviluppo di algoritmi di computer vision per sistemi di sorveglianza e per la navigazione autonoma di droni, la progettazione di sistemi per il controllo robusto nel dominio della robotica in contesto spaziale.

Le recenti applicazioni sono finalizzate ad ottimizzare i processi produttivi come il sistema Slingshot Aerospace che aiuta le aziende aerospaziali a gestire rischi ed eventuali minacce, e a rilevare e mappare i detriti utilizzando l’analisi predittiva, l’elaborazione del segnale geospaziale e la visione artificiale. Neurala utilizza invece la visione artificiale e le tecnologie di deep learning per classificare le immagini e riconoscere gli oggetti per evitare autonomamente eventuali ostacoli. SparkCognition sfruttando invece l’apprendimento automatico avverte prima che si verifichino eventuali guasti agli aerei e alle risorse, massimizzando la disponibilità della flotta e riducendo al minimo la manutenzione non programmata. Per ridurre poi il tempo di risoluzione, utilizzando anche l’elaborazione del linguaggio naturale, classifica automaticamente i codici di guasto e raccomanda le migliori azioni correttive. E tramite il reinforcement learning fornisce un ambiente simulato in cui un utente può mettere alla prova gli algoritmi di controllo e le tattiche della flotta. 

 

Valore aggiunto

Ma è soprattutto nella raccolta e nell’analisi dei dati che l’intelligenza artificiale dimostra tutto il suo valore aggiunto. 

Oggi i satelliti raccolgono una mole enorme di dati che vengono inviati sulla Terra dove sono immagazzinati ed analizzati, tramite ingenti risorse di cloud computing. Grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale si potrebbero svolgere on board analisi dei dati raccolti riducendo la quantità di dati trasmessa a terra (e i costi associati a tale operazione) e allo stesso tempo permettere ai satelliti di reagire in near-real time a ciò che viene osservato. 

Un esempio di questa applicazione dell’intelligenza artificiale è l’In-Orbit Space Lab, piattaforma multifunzione sviluppata dall’Asi che porterà nello spazio piccoli satelliti in grado di generare ed elaborare informazioni direttamente in orbita. In questo laboratorio, l’intelligenza artificiale - spiega Tiziana Scopa ingegnere dell'Agenzia spaziale italiana - rende concreti i vantaggi in termini di ottimizzazione delle risorse di bordo, tempi di processamento, adattamento per la riconfigurabilità del sistema. L’approccio è fornire informazioni giuste, nel momento giusto, nel posto giusto. La cosa davvero importante di queste informazioni è che verranno generate direttamente a bordo, nello Spazio, ottimizzando le risorse e riducendo i costi di rilascio dei servizi verso gli utenti. Una caratteristica del laboratorio sarà questa: avere informazioni in tempo reale che non richiedono processamento a terra, ma direttamente spendibili dall’utente nel momento utile. Gli algoritmi di intelligenza artificiale – chiarisce l’ingegnere - innescano una catena di processamento del dato, che non va ad eseguire i canonici step che si fanno a Terra, ma estrae solo la parte utile, con meccanismi simili a quelli delle reti neurali, che quindi simulano un ragionamento umano. Si riesce così ad avere l’informazione (ad esempio un alert in caso di incendio) in poche decine di byte comunicati in rete, anziché in gigabyte di dati grezzi. Si tratta di un approccio flessibile e rivoluzionario, rispetto al tradizionale modello spaziale

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Tue, 25 Apr 2023 16:32:10 +0000 https://www.globavia.it/post/147/l-intelligenza-artificiale-nel-settore-aerospaziale- d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Major Debora Corbi, the first woman soldier in Italy https://www.globavia.it/post/146/major-debora-corbi-the-first-woman-soldier-in-italy

A story of tenacity and determination that starts from the sit-ins and arrives at the Blue Force Offices, amidst incredulous looks, love, challenges and the normal life of a woman who reconciles home and work while carrying out a demanding profession. An example of extraordinary normality. 

 

Career 

Animated by the desire to join the Armed Forces, Major Corbi pursued his battle at an institutional level in the 1990s. She wrote to the Defence Staff and the Ministry to find out the procedure to be followed to become a soldier, receiving - Major Corbi recalls in several interviews - cordial but negative replies due to the absence of a law allowing women to enlist. 

'In 1992, the Army General Staff,' he explains, 'at the behest of Defence Minister Salvo Andò, promoted the Woman Soldier Experiment and about 30 girls were summoned to participate. I was among them. In 1995, I then decided, together with other 'veterans of that experiment', to found the National Association of Aspiring Women Soldiers (the Anados) to urge the political forces to promote a law that would allow women to be enlisted'.

After endless sit-ins, Law 380 'began to take shape in the chambers of Parliament and once it was passed, it disrupted the customs of the past'. Thanks to her active involvement in the movement, Debora Corbi was appointed as an Air Force Officer, initially on an honorary basis, and then on 12 June 2000, she was officially enrolled in the Armed Forces. 

Also in 2000, she was appointed at the suggestion of the Minister of Defence as a member of the Advisory Committee of the Chief of Defence Staff and the Commander General of the Guardia di Finanza for the inclusion of women in the Armed Forces (2000/2008).

Today, she is working at the General Office of the Chief of Staff of the Air Force in the Public Information sector, as social media manager, managing the social channels of the Blue Force together with a team of eight people including six women.  "I manage the social pages of the Armed Force with passion," she explains, "and it is an exciting job. We manage to tell citizens what we do every day for the good of the country: how we defend the skies, health transport, and I see that there is a lot of appreciation".

 

Gender Equality 

Women in the armed forces are a well-established reality, but it is only right to remember how many battles and how much strength it took to achieve this. In 2014, she recounted the extraordinary rise of women in uniform in the book 'Ufficiale e gentildonna. Chronicle of a revolution in the Italian Armed Forces'.

Today, we can say,' he explains on the occasion of the centenary of the Air Force, 'that the process of insertion and integration of what had been described as an epoch-making turning point is now complete. There were no restrictions on recruitment, employment or career. [...] Today, our country can employ its human resources, both male and female, without any gender distinction. Women enlisted in the Armed Forces have shown great commitment, ability and motivation.'.

 

Couples in uniform 

Major Corbi is married to an Air Force pilot and is mother of a baby Edoardo. Reconciling family and professional life is a challenge,' she says, 'that can only be overcome through excellent planning and good organisation. 

To help the family organisation of uniformed couples, the Consolidation Act on maternity and paternity, the Legislative Decree, coordinated text of 26 March 2001 number 151 and various directives supporting military mothers or military couples (e.g. on working hours to allow them to reconcile work with the management of children, school, kindergarten and more).

On the occasion of the 20th anniversary of Law 380/1999, which allowed women to join the Armed Forces, she and Colonel Alessandro Cornacchini signed the book 'Hearts on Takeoff'. 'I was one of the first women enlisted,' she recounts on the occasion of the volume's release, 'and that is why they call me the zero woman! My professional life was wonderful, so much so that I found my husband. Finding out in the environment that military couples are on the rise, I decided to tell the twenty years of this entry in a more original way, highlighting how women have changed the military world'. 

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Fri, 14 Apr 2023 19:29:31 +0000 https://www.globavia.it/post/146/major-debora-corbi-the-first-woman-soldier-in-italy d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Maggiore Debora Corbi, la prima donna soldato in Italia https://www.globavia.it/post/145/maggiore-debora-corbi-la-prima-donna-soldato-in-italia-

Una storia di tenacia e determinazione che parte dai sit-in e arriva negli Uffici della Forza Azzurra, in mezzo sguardi increduli, l’amore, le sfide e la vita normale di una donna che concilia casa e lavoro svolgendo una professione impegnativa. Un esempio di straordinaria normalità. 

 

La carriera 

Animata dal desiderio di accedere nelle Forze Armate, il Maggiore Corbi negli anni ’90 ha portato avanti la sua battaglia a livello istituzionale. Scrive allo Stato Maggiore della Difesa e al Ministero per sapere la procedura da seguire per diventare militare, ricevendo – ricorda il Maggiore Corbi in diverse interviste - risposte cordiali ma negative per l’assenza di una legge che consentisse alle donne di arruolarsi. 

Nel 1992 lo Stato Maggiore dell’Esercito – spiega - per volontà del Ministro della Difesa Salvo Andò promosse l’Esperimento donna soldato e circa 30 ragazze vennero convocate per partecipare. Tra quelle c’ero anche io. Nel 1995 poi decisi insieme ad altre ‘reduci di quell’esperimento’ di fondare l’Associazione nazionale aspiranti donne soldato (l’Anados) per sollecitare le forze politiche a promuovere una legge che consentisse alle donne di essere arruolate”.

Dopo infiniti sit-in, la legge 380 “cominciò a prendere forma nelle stanze del Parlamento e una volta approvata scardinò le consuetudini del passato”. Grazie al suo impegno attivo nel movimento, Debora Corbi è stata nominata Ufficiale dell’Aeronautica Militare inizialmente a titolo onorifico e poi Il 12 giugno 2000 viene ufficialmente arruolata nelle Forze Armate, con la nomina di Ufficiale dell’Aeronautica Militare. 

Sempre nel 2000 è stata nominata su proposta del Ministro della Difesa membro del Comitato Consultivo del Capo di Stato Maggiore della Difesa e del Comandante Generale della Guardia di Finanza per l’inserimento delle donne nelle Forze Armate (2000/2008).

Oggi è in servizio presso l’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare nel settore della Pubblica Informazione, con l’incarico di Social media manager gestendo i canali social della Forza Azzurra insieme ad un team di otto persone tra cui proprio sei donne.  “Gestisco con passione le pagine social della Forza Armata – spiega - ed è un lavoro entusiasmante. Riusciamo a dire ai cittadini quello che facciamo ogni giorno per il bene del Paese: come difendiamo i cieli, i trasporti sanitari e vedo che c’è tanto apprezzamento”.

 

Parità di genere 

Le donne nelle forze armate sono una realtà ormai consolidata, ma è giusto ricordare quante battaglie e quante forze sono state necessarie per raggiungere questo traguardo. Nel 2014 ha raccontato la straordinaria ascesa delle donne in divisa nel libro “Ufficiale e gentildonna. Cronaca di una rivoluzione nelle Forze Armate Italiane”.

Oggi possiamo affermare – spiega in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare - che il processo d’inserimento e d’integrazione di quella che era stata definita una svolta epocale, è ormai del tutto concluso. Nessuna limitazione di reclutamento né di impiego o di carriera. […] Oggi, il nostro Paese può impiegare a 360 gradi le proprie risorse umane, maschili e femminili senza alcuna distinzione di genere. Le donne arruolate nelle Forze Armate hanno dimostrato grande impegno, capacità e motivazione.”.

 

Coppie in uniforme 

 

Il Maggiore Corbi è sposata con un pilota militare dell’Aeronautica ed è mamma di Edoardo. Conciliare la vita familiare con quella professionale è una sfida – racconta – che si può vincere solo grazie ad una eccellente pianificazione e una buona organizzazione. 

Ad aiutare l’organizzazione familiare delle coppie in uniformi il Testo Unico sulla maternità e paternità, il Decreto legislativo, testo coordinato del 26 marzo 2001 numero 151 e diverse direttive a sostegno delle madri militari o delle coppie di militari (ad esempio sull’orario di servizio per consentire di conciliare il lavoro con la gestione di figli, scuola, asili ed altro ancora).

In occasione del ventennale della legge 380/1999 che ha permesso l’ingresso delle donne nelle Forze Armate ha firmato insieme al Colonnello Alessandro Cornacchini il volume “Cuori in decollo”. “Sono stata una delle prime donne arruolate – racconta in occasione dell’uscita del volume - e per questo mi definiscono la donna zero! La mia vita professionale è stata meravigliosa, tanto da farmi trovare mio marito. Scoprendo nell’ambiente che le coppie di militari sono in aumento, ho deciso di raccontare i venti anni di questo ingresso in modo più originale, evidenziando come le donne abbiano cambiato il mondo militare”. 

 

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Tue, 11 Apr 2023 17:32:35 +0000 https://www.globavia.it/post/145/maggiore-debora-corbi-la-prima-donna-soldato-in-italia- d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Women, peace and security https://www.globavia.it/post/144/women-peace-and-security

Women play a crucial role in the Armed Forces, demonstrating their importance especially in theaters of war. Yet in matters of International Peace and Security, more than two decades after the passage of UN Resolution 1325 on "Women, Peace and Security," women are still left on the margins of decision-making processes, leaving their potential unexpressed. This is what emerged from the conference L'impegno della Difesa Italiana per l'agenda "Donne Pace e Sicurezza" organized at the Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) and from the discussion during the Extraordinary Council on Security.

 

Numbers are still insufficient 

Despite the fact that they are present in every component of our military apparatus, from the Army to the Navy, from the Air Force to the Carabinieri and Guardia di Finanza, and first officers have recently assumed command positions, women in the Armed Forces stand at only 7 percent of the total in Italy, reaching a maximum of 12 percent in other international realities. 

At the diplomatic level then, only 26.2 percent of the total staff of EU civilian missions in 2022 are women and only 23.1 percent of ambassadors are women.

"The normative path of parity within the Defense Department is accomplished," explained Isabella Rauti, Senator and Undersecretary of State for Defense speaking at the conference at Covi, "while the aspects dedicated to integration take longer and the overcoming of logistical or operational aspects and criticalities. 

"Like all in sectors in the world, unfortunately, substantive equality," she added, "must be won, reaffirmed and defended every day. When we have a woman Chief of Staff we will have reached a further milestone toward this process."

In the first two decades of Resolution 1325 argues Sima Bahous, executive director of UN Women speaking at the Security Council-important firsts for gender equality have been achieved but "we have neither significantly changed the composition of the peace tables nor the impunity enjoyed by those who commit atrocities against women and girls." In light of all this and recent theaters of conflict, "a radical change of direction" is needed. Therefore, it is necessary not only to organize events that promote women's participation but, Sima Bahous argues, "to obligate them in every meeting and decision-making process in which we have authority," because women are agents of change and must be protagonists in peace processes and at negotiating tables. 

 

Strategic presence 

However, data show that in peace policies, whether actively on the ground or at decision-making tables, the added value and potential represented by women remains untapped today. 

"Different genders express different opinions and suggest different strategies and conclusions," explained Admiral Giuseppe Cavo Dragone, Chief of Defense Staff speaking at the Covi, "an enrichment in the definition of creative solutions, so it will be increasingly required to call on all the energies of our women, put in system with that of men to build complex responses.

The work done by military women engaged in humanitarian missions has shown how their role is critical in conflict prevention and resolution, peacekeeping and post-conflict reconstruction. "Women are multipliers of security," the admiral adds, "as they are the only ones with access to the female population in cultures where women are not allowed to have relationships with men outside their families.

Their presence needs to become systemic across the board in international Peace and Security issues so that we can truly talk about gender equality and propose solutions that are inclusive, sustainable and effective over time because they are based more on peace practices typical of nonviolent conflict transformation (listening, dialogue, mediation) rather than political power or weapons.

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Fri, 7 Apr 2023 19:19:34 +0000 https://www.globavia.it/post/144/women-peace-and-security d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Donne, Pace e Sicurezza https://www.globavia.it/post/143/donne-pace-e-sicurezza

Le donne rivestono un ruolo cruciale nelle Forze Armate, dimostrando la loro importanza in particolar modo nei teatri di guerra. Eppure nelle questioni di Pace e Sicurezza Internazionale, a oltre vent’anni dall’approvazione della Risoluzione Onu 1325 su “Donne, Pace e Sicurezza” le donne sono ancora lasciate ai margini dei processi decisionali, lasciando inespresso il loro potenziale. È quanto emerge dal convegno L’impegno della Difesa Italiana per l’agenda “Donne Pace e Sicurezza" organizzato al Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e dalla discussione durante il Consiglio straordinario sulla sicurezza.

 

Numeri ancora insufficienti 

Nonostante siano presenti in ogni componente del nostro apparato militare, dall’Esercito alla Marina, dall’Aeronautica ai Carabinieri e Guardia di Finanza, e le prime ufficiali abbiano recentemente assunto posizioni di comando, le donne nelle Forze Armate si attestano in Italia solo al 7% del totale, raggiungendo massimo il 12% in altre realtà internazionali. 

A livello diplomatico poi solo il 26,2% del personale totale delle missioni civili dell'Ue nel 2022 è rappresentato da donne e solo il 23,1% degli ambasciatori è donna.

“Il percorso normativo di parità all'interno del dicastero della Difesa è compiuto - spiega Isabella Rauti, Senatrice e Sottosegretaria di Stato alla Difesa intervenuta al convegno al Covi “- mentre gli aspetti dedicati all'integrazione richiedono tempi più lunghi ed il superamento di aspetti e criticità logistiche od operative”. 

Come tutti in settori nel mondo, purtroppo, la parità sostanziale – aggiunge - va conquistata, ribadita e difesa ogni giorno. Quando avremo una donna Capo di Stato Maggiore avremo raggiunto un traguardo ulteriore verso questo processo”.

Nei primi vent’anni della Risoluzione 1325 sostiene Sima Bahous, direttore esecutivo di UN Women intervenendo al Consiglio di Sicurezza - si sono raggiunti importanti primati per l’uguaglianza di genere ma “non abbiamo né modificato in modo significativo la composizione dei tavoli di pace, né l’impunità di cui godono coloro che commettono atrocità contro donne e ragazze”. Alla luce di tutto ciò e dei recenti teatri di conflitto è necessario “un radicale cambio di direzione”. Non bisogna quindi limitarsi a organizzare eventi che promuovano la partecipazione delle donne ma, sostiene Sima Bahous “obbligatoriarla in ogni riunione e processo decisionale in cui abbiamo autorità”, perché le donne sono agenti di cambiamento e devono essere protagoniste dei processi di pace e nei tavoli negoziali. 

 

Presenza strategica 

I dati dimostrano però che nelle politiche di pace, sia attivamente sul campo che nei tavoli decisionali, il valore aggiunto e il potenziale rappresentato dalle donne resta oggi ancora inespresso. 

"Generi diversi esprimono opinioni diverse e suggeriscono strategie e conclusioni diverse - spiega l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa intervenendo al Covi - un arricchimento nella definizione di soluzioni creative, pertanto sarà sempre più richiesto fare appello a tutte le energie delle nostre donne, messe a sistema con quella degli uomini per costruire risposte complesse".

Il lavoro svolto dalle donne militari impegnate nelle missioni umanitaria ha dimostrato come il loro ruolo sia fondamentale nella prevenzione e nella soluzione dei conflitti, nel mantenimento della pace e nella ricostruzione post-conflitto. “Le donne sono moltiplicatrici di sicurezza – aggiunge l’Ammiraglio - in quanto sono le sole a poter accedere alla popolazione femminile in culture dove alle donne non è possibile avere relazioni con uomini estranei alla propria famiglia”.

La loro presenza deve diventare sistemica a livello generale nelle questioni di Pace e Sicurezza internazionali affinché si possa parlare veramente di parità di genere e proporre soluzioni che siano inclusive, sostenibili ed efficaci nel tempo perché basate più che sul potere politico o sulle armi, su pratiche di pace tipiche della trasformazione nonviolenta dei conflitti (ascolto, dialogo, mediazione).

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Tue, 4 Apr 2023 17:54:40 +0000 https://www.globavia.it/post/143/donne-pace-e-sicurezza d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Flying in Business Class https://www.globavia.it/post/142/flying-in-business-class

Flying is increasingly a true experience. From the airport to the cabin, passengers, who have become increasingly demanding over time, are pampered with an array of services that are gradually becoming more exclusive.

 

History

At one time people traveled either in economy or first class, but today there are four types of travel classes: Economy, Premium Economy, Business Class and First Class, reflecting as many types of services and travelers.

First Class was born in the wake of its luxury counterparts on trains and ships. Instead, between the 1970s and 1980s when the figure of the businessman was depopulated, Business Class was born, which was designed for frequent travelers who therefore wanted more comfort than Basic Class. In the original idea it was intended to become the premium class of subsonic flights, while First Class would be the exclusive preserve of supersonic travel, thought of as luxury therefore exclusive and expensive. Today it is in fact the class of choice for passengers on long-haul flights who seek hospitality and comfort.

 

The features

Flying in Business Class means traveling in comfort. Positioned at the front of the cabin immediately after First Class it offers a medium to high level of service. Key amenities include fast track and lounges at the airport, extra baggage, fully reclining armchairs, gourmet meals served on fine tableware, free and unlimited Wi-Fi, Bluetooth audio pairing to connect one's headphones to in-flight entertainment services, and the ability to read leading international magazines.

Passengers are greeted with a welcome drink, and in their seats they find soundproof or active noise-canceling headphones and a beauty case with high-quality products to make the journey more comfortable, as well as a blanket and soft pillow. Toilets are also more comfortable.

There is also a lounge on board the planes reserved for Business and First Class passengers, where they can enjoy exclusive wines and drinks as well as champagne, cocktails, beers and many other hot and cold beverages and converse with other passengers.

 

The most comfortable Business Classes in the world

Business Class and Premium Class offer a varied landscape of services, and international airlines compete for exclusive amenities.

Italian carrier ITA Airwais offers two Business Class classes, medium-haul or long-haul, operated by the A350 that covers several routes including connections to Tokyo, Los Angeles, San Francisco and Buenos Aires or by the A330 or A320. On long-haul routes, leather-upholstered seats are available that recline up to 180°, with a fully horizontal sleeping position and massage function. Contributing to the in-flight experience are a lighting system with lights of varying intensity and color depending on the time and stage of travel, menus with national and international specialties, individual screens, and an extensive library of movies, games, music, and TV programs. On medium-haul routes, in addition to Lounge, sky priority, fast track, and the ability to carry two 32 kg pieces of luggage that it shares with the dedicated long-haul class, on board comfort is guaranteed by Recaro leather-upholstered and ergonomically designed seats, with a seat next to them always free to ensure more privacy and enjoy a menu of traditional Italian dishes.

Air France recently unveiled the Boeing 777-300 ER Business Class upgrade. New seats, reclining beds, and giant screens to recreate the comfort of a living room at home and provide more privacy for passengers thanks to sliding doors and panels separating seats, all with aisle access to provide greater range of movement. For now, it is available on routes to New York, Rio de Janeiro, and Dakar, but will soon be expanded to other routes.

Qantas is also preparing for a redesign of its largest Classes, starting in 2025 on the A350-1000 operating on direct routes from Australia to New York and London. The airbus will be completely redesigned, decreasing seats from 300 to 238 to provide greater comfort, convenience, health and well-being in flight. The cabins will be redesigned as hotel rooms with a two-meter flat bed, ample stowage space (including a large mirror), leather upholstered ottoman, 18-inch ultra-high definition touch screen TV, large dining table and feature lighting.

Singapore Airlines has Business Class on several aircraft. On the A380, seats are spacious with plenty of room to store personal items and carry-on luggage. The fully reclining seat becomes a bed, in the middle seats even a double bed if the personal divider is lowered completely. New seating positions are also available on the A350s and 777s: the Lazy Z, a cradle position that ensures that your weight is centered and well-balanced while sitting, and the Sundeck, a lie-flat position that stretches the base and feet of the seat so you can stretch your legs over the footrest.

Etihad chooses Armani and Armani Casa excellence to take the travel experience to a higher level in its Business Class. On board the B787 or A350, passengers will dictate the themes, choosing to sleep, entertain and eat, ordering meals from the a la carte menu, when they most desire. The seats have adjustable headrests, back support and features to adjust their stiffness-the ultimate in comfort and space. On long-haul routes the seat reclines to become a real bed; on shorter flights, on the other hand, the seat offers a generous backrest angle and plenty of legroom.

 

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Fri, 31 Mar 2023 17:04:07 +0000 https://www.globavia.it/post/142/flying-in-business-class d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Volare in Business Class https://www.globavia.it/post/140/volare-in-business-class

Volare è sempre di più una vera e propria esperienza. Dall’aeroporto alla cabina i passeggeri, diventati nel tempo sempre più esigenti, sono coccolati con una serie di servizi via via più esclusivi.

 

Storia

Un tempo si viaggiava o in economy o in prima classe, oggi esistono invece quattro tipologie di classi di viaggio: Economy, Premium Economy, Business Class e Prima Classe, che rispecchiano altrettante tipologie di servizi e viaggiatori.

La First Class nasce sulla scia degli omologhi servizi di lusso di treni e navi. Tra gli anni ’70 e ’80 quando spopola la figura dell’uomo d’affari nasce invece la Business Class che è pensata per chi viaggia frequentemente e desidera quindi più comodità rispetto alla classe base. Nell’idea originaria era destinata a diventare la Premium class dei voli subsonici, mentre la Prima classe sarebbe stata appannaggio esclusivo dei viaggi supersonici, pensati come di lusso quindi esclusivi e costosi. Oggi è di fatto la classe più scelta dai passeggeri dei voli a lungo raggio che ricercano ospitalità e comfort.

 

Le caratteristiche

Volare in Business Class significa viaggiare comodi. Posizionata nella parte anteriore della cabina subito dopo la Prima Classe offre un livello di servizio medio-alto. Tra i servizi principali: fast track e lounge in aeroporto, bagaglio aggiuntivo, poltrone-letto completamente reclinabili, pasti gourmet serviti su stoviglie pregiate, Wi-Fi gratuito e illimitato, accoppiamento audio Bluetooth per collegare le proprie cuffie ai servizi di intrattenimento offerti in volo e possibilità di leggere le principali riviste internazionali.

I passeggeri sono accolti con un drink di benvenuto e al loro posto trovano cuffie insonorizzate o con soppressione attiva del rumore e un beauty-case con prodotti di alta qualità per rendere il viaggio più confortevole, oltre alla coperta e un morbido cuscino. Anche i servizi igienici sono più confortevoli.

A bordo degli aerei è presente inoltre una lounge riservata ai passeggeri di Business e Prima classe, dove è possibile gustare vini e drink esclusivi oltre a champagne, cocktail, birre e molte altre bevande calde e fredde e conversare con gli altri passeggeri.

 

Le Business Class più confortevoli al mondo

Business Class e Premium Class offrono un panorama variegato di servizi e le compagnie internazionali si sfidano a colpi di servizi esclusivi.

Il vettore italiano ITA Airwais offre due classi di Business Class, a medio o lungo raggio, operate dall’A350 che copre diverse tratte tra cui collegamenti con Tokyo, Los Angeles, San Francisco e Buono Aires oppure dall’A330 o A320. Sulle tratte a lungo raggio sono disponibili poltrone rivestite in pelle reclinabili fino a 180°, con posizione letto completamente orizzontale e funzione massaggio. Contribuiscono all’esperienza di volo un sistema d'illuminazione con luci a intensità e colore variabile a seconda dell'orario e delle fasi del viaggio, menù con specialità nazionali e internazionali, schermi individuali e una vasta library di film, giochi, musica e programmi TV. Nelle tratte a medio raggio, oltre a Lounge, sky priority, fast track e la possibilità di portare due bagagli da 32 kg che condivide con la classe dedicata al lungo raggio, a bordo il comfort è garantito da poltrone Recaro, rivestite in pelle e dal design ergonomico, con posto accanto sempre libero per garantire maggiore privacy e gustare un menù con piatti tipici della tradizione italiana.

La Air France ha recentemente presentato l’upgrade della Business Class del Boeing 777-300 ER. Nuove poltrone, letti reclinabili e schermi giganti per ricreare il comfort del salotto di casa e garantire maggiore privacy ai passeggeri grazie a porte scorrevoli e pannelli che separano le sedute, tutte con accesso al corridoio per garantire maggiore autonomia di movimento. Per ora è disponibile nelle tratte verso New York, Rio de Janeiro e Dakar, ma presto verrà estesa anche ad altre tratte.

Anche Qantas si prepara ad un restyling delle sue maggiori Classi, a partire dal 2025 sull’A350-1000 in servizio sulle tratte dirette dall’Australia a New York e Londra. L’airbus verrà completamente ridisegnato, diminuendo i posti a sedere da 300 a 238 per garantire maggiore comfort, comodità, salute e benessere in volo. Le cabine saranno ridisegnate come camere d’albergo con un letto piatto di due metri, ampio spazio di stivaggio (incluso un grande specchio), pouf imbottito in pelle, TV touch screen da 18 pollici ad altissima definizione, ampio tavolo da pranzo e illuminazione caratteristica.

La Singapore Airlines dispone della Business Class su diversi aeromobili. Sull’A380 le sedute sono ampie con tutto lo spazio necessario per riporre oggetti personali e il bagaglio a mano. Il sedile completamente reclinabile diventa un letto, nei posti centrali anche a due piazze se si abbassa completamente il divisorio personale. Sugli A350 e 777 sono poi disponibili nuove posizioni di seduta: la Lazy Z, posizione a culla che assicura che il peso sia centrato e ben equilibrato mentre si sta seduti, e la Sundeck, posizione sdraiata che allunga la base e i piedi della poltrona, così da poter allungare le gambe sul poggiapiedi.

Etihad sceglie l’eccellenza di Armani e Armani Casa per portare l’esperienza di viaggio ad un livello più alto nella sua Business Class. A bordo degli B787 o A350 saranno i passeggeri a dettare i temi, scegliendo di dormire, svagarsi e mangiare, ordinando i pasti dal menù alla carta, quando più desiderano. Le poltrone sono dotate di poggiatesta regolabile, supporto per la schiena e funzioni per regolarne la rigidità: il massimo in termini di comfort e spazio. Sulle tratte a lungo raggio il sedile si reclina fino a diventare un vero e proprio letto, sui voli più brevi invece la poltrona offre una generosa inclinazione dello schienale e molto spazio per le gambe.

 

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Tue, 28 Mar 2023 20:12:06 +0000 https://www.globavia.it/post/140/volare-in-business-class d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
In-flight comfort https://www.globavia.it/post/141/in-flight-comfort

Flying, even on long-haul routes, has never been more comfortable. A wide range of accessories, from covers to sheets, pillows to slippers and towels, is in fact now available for every passenger so as to make the journey more comfortable and less tiring.  

Globavia spa offers a rich range of solutions that can give you all the comfort you need; in the catalog the entire range of products for the interior of aircraft cabins but also textile accessories for passengers. 

 

Exclusive accessories 

Airlines offer free or paid amenity kits with increasingly exclusive textile accessories. Signed by major fashion houses or made from certified and eco-friendly materials, in-flight accessories are a must-have for every traveler. 

The temperature on board airplanes, for hygienic and sanitary reasons is always very low, but you can still travel and rest comfortably. Among the most popular accessories, blankets, pillows and face masks are often available in every class. In Business Class or First, where the seats recline completely, transforming into actual beds, passengers will enjoy high-end bedding with oversize comforters or quilted comforters, soft sheets, alternative feather pillows, pajamas, and in-flight slippers. 

Textile accessories intended for aircraft cabins are designed with long-lasting materials all with fire retardant certifications. In particular, cotton, wool and linen are used among natural fibers, and polyester, viscose, rayon and especially modacrylic, a fiber characterized by great elastic recovery, softness, good resistance to chemicals and high temperatures, are used among synthetic fibers. Also widely used is fleece fabric, which is breathable and lightweight, providing high comfort for passengers while maintaining warmth. 

At the end of the trip, each accessory is collected and taken away for cleaning and sterilization and then packed again in plastic bags or zippered sleeping bags for the more exclusive classes, to be placed on the seats ready for the next trip.

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Fri, 24 Mar 2023 16:57:33 +0000 https://www.globavia.it/post/141/in-flight-comfort d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Comfort di bordo https://www.globavia.it/post/139/comfort-di-bordo

Volare, anche sulle tratte a lungo raggio, non è mai stato così comodo. Una vasta gamma di accessori, dalle copertine ai lenzuoli, dai cuscini alle ciabattine e asciugamani, è infatti oggi disponibile per ogni passeggero così da rendere il viaggio più comodo e meno faticoso.  

Globavia offre un ricco ventaglio di soluzioni in grado di regalare tutto il comfort necessario; in catalogo l’intera gamma di prodotti per l’interno cabina dei velivoli ma anche accessori tessili per i passeggeri. 

 

Accessori esclusivi 

Le compagnie aeree offrono gratuitamente o a pagamento amenity kit con accessori tessili sempre più esclusivi. Firmati dalle grandi case di moda o realizzati con materiali certificati ed eco-compatibili, gli accessori di bordo sono un must have per ogni viaggiatore. 

La temperatura a bordo degli aerei, per ragioni igieniche e sanitarie è sempre molto bassa, ma si può viaggiare e riposare lo stesso in maniera confortevole. Tra gli accessori più richiesti le coperte, i cuscini e le mascherine sono spesso disponibili in ogni classe. In Business Class o nella First, dove le poltrone si reclinano completamente trasformandosi in veri e propri letti, i passeggeri potranno usufruire di biancheria da letto di fascia alta con piumoni oversize o piumini trapuntati, morbide lenzuola, cuscini alternativi in piuma, pigiami e ciabatte da bordo. 

Gli accessori tessili destinati alle cabine degli aerei sono progettati con materiali di lunga durata tutti con certificazioni ignifughe. In particolare si utilizzano tra le fibre naturali il cotone, la lana e il lino e tra quelle sintetiche il poliestere, la viscosa, il rayon e soprattutto il modacrìlico, una fibra caratterizzata da grande recupero elastico, morbidezza, buona resistenza agli agenti chimici e alle alte temperature. Molto utilizzato anche il tessuto pile, traspirante e leggero, garantisce un elevato comfort ai passeggeri mantenendo il calore. 

Al termine del viaggio, ogni accessorio viene raccolto e portato via per la pulizia e la sterilizzazione e poi nuovamente confezionato in buste di plastica o in borse da letto con cerniera per le classi più esclusive, per essere poi posizionato sui sedili pronto per il prossimo viaggio. 

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Tue, 21 Mar 2023 20:01:08 +0000 https://www.globavia.it/post/139/comfort-di-bordo d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
From kindergarten to high school, the uniform is depopulating https://www.globavia.it/post/138/from-kindergarten-to-high-school-the-uniform-is-depopulating

School uniforms, typical of Anglo-Saxon countries and American colleges, have also been depopulating in Italian schools for a few years now. Indeed, more and more institutions are choosing uniforms for their students, spreading the values of belonging and equality.

Parents increasingly appreciate these garments, for the practicality of use, but they are also loved by the students of the Zeta generation accomplice the spread of teenage TV series animated by vests and wrap skirts, cardigans, polo shirts and dresses with the colors of the school of turn.

Globavia, using its qualified partners, enters this niche market with great potential as a qualified intermediary for the supply of school uniforms.

 

Why choose uniforms

Most critics believe that uniforms suppress the identity of the individual by unifying him or her with the masses, but in the case of school uniforms the advantages are considerable from a practical, social and economic point of view by promoting positive values among students.

Making pupils wear identical garments nullifies social differences within the school, putting everyone on an equal footing, breaking down all forms of prejudice and racism. It also strengthens the school's distinctive identity, with its colors and logo affixed to the garments, reinforcing a sense of belonging in students.

In terms of safety, uniforms also play an important role, making students immediately recognizable on scheduled trips and outings so that any straying or intrusion by strangers is immediately noticed.

From an economic point of view, uniforms then represent great savings for families who will limit the purchase of everyday clothing. Finally, uniforms provide significant time savings, speeding up the start of the day without loss of time associated with choosing which items to wear.

 

The fabrics of school uniforms

From the most comfortable clothing for toddlers in infancy (tracksuits and T-shirts) to more formal uniforms for elementary and middle schools (pants, skirts, shirts, and jackets), every product in the school kit is made from high-quality materials, often Made in Italy. Garments with a high fit that do not shrink with washing or pilling, designed to last a long time, suitable for both school and physical activity. 

The most commonly used fabrics are 100% cotton or in combination with polyester for garments to be used in more temperate months, while cotton and wool are preferred in colder months. The fabrics are then hypoallergenic, stain-resistant, durable and easy to iron ensuring low maintenance for parents.

 

Safety first

High standards of safety and reliability must be adhered to in the making of school uniforms to safeguard the children/children who will wear them for several hours a day throughout the school term.

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Fri, 17 Mar 2023 18:07:41 +0000 https://www.globavia.it/post/138/from-kindergarten-to-high-school-the-uniform-is-depopulating d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Dalla scuola dell’infanzia alle superiori, spopola l’uniforme https://www.globavia.it/post/136/dalla-scuola-dell-infanzia-alle-superiori-spopola-l-uniforme-

Le divise scolastiche, tipiche dei paesi anglosassoni e dei college americani, da qualche anno spopolano anche nelle scuole italiane. Sempre più Istituiti scelgono infatti le uniformi per i loro studenti diffondendo i valori dell’appartenenza e dell’uguaglianza.

I genitori apprezzano sempre di più questi capi, per la praticità di utilizzo, ma sono amati anche dagli studenti della generazione Zeta complice il diffondersi delle serie Tv adolescenziali animate da gilet e gonne a portafoglio, cardigan, polo e vestiti con i colori della scuola di turno.

Globavia, avvalendosi dei propri qualificati partner, si inserisce in questo mercato di nicchia dalle grandi potenzialità come qualificato intermediario per la fornitura di uniformi scolastiche.

 

Perché scegliere le divise

I più critici ritengono che la divisa sopprima l’identità del singolo uniformandolo alla massa, ma nel caso delle uniformi scolastiche i vantaggi sono notevoli dal punto di vista pratico, sociale ed economico promuovendo tra gli studenti valori positivi.

Far indossare capi identici agli alunni annulla le differenze sociali all’interno della scuola, ponendo tutti sullo stesso piano, abbattendo ogni forma di pregiudizio e di razzismo. Rafforza inoltre l’identità distintiva della scuola, con i suoi colori e il logo apposto sui capi, rafforzando il senso di appartenenza negli studenti.

Anche in termini di sicurezza le divise hanno un ruolo importante, rendendo immediatamente riconoscibile gli studenti in caso di gite e uscite programmate in modo da notare subito eventuali allontanamenti o intrusioni di estranei.

Dal punto di vista economico, le divise rappresentano poi un grande risparmio per le famiglie che limiteranno l’acquisto dei capi di abbigliamento per tutti i giorni. Infine le divise permettono un notevole risparmio di tempo, accelerando l’inizio della giornata senza perdite di tempo legate alla scelta dei capi da indossare.

 

I tessuti delle divise scolastiche

Dall’abbigliamento più comodo per i bambini piccoli dell’infanzia (tute e magliette) fino alle divise più formali per le scuole elementari e medie (pantaloni, gonne, camicie e giacche), ogni prodotto del corredo scolastico viene realizzato con materiali di alta qualità, spesso Made in Italy. Capi con una elevata vestibilità che non si restringono con i lavaggi e non fanno pilling, studiati per durare a lungo, adatti sia per l’attività scolastica che per l’attività fisica.  

I tessuti più utilizzati sono il cotone 100% o in abbinamento al poliestere per i capi da utilizzare nei mesi più temperati, mentre in quelli più freddi si prediligono cotone e lana. I tessuti sono poi anallergici, antimacchia, resistenti e di facile stiratura garantendo ai genitori una bassa manutenzione.

 

La sicurezza al primo posto

Nella realizzazione delle divise scolastiche devono essere rispettati alti standard di sicurezza e affidabilità per la salvaguardia dei bambini/e e dei ragazzi/e che li indosseranno per diverse ore al giorno durante tutto il periodo scolastico.

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Tue, 14 Mar 2023 17:37:03 +0000 https://www.globavia.it/post/136/dalla-scuola-dell-infanzia-alle-superiori-spopola-l-uniforme- d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)
Decorating with curtains https://www.globavia.it/post/137/decorating-with-curtains

Textile elements are among the most important pieces of interior design. Simple and versatile, they allow you to transform the environment with a few simple moves; among them, curtains stand out as true must-haves of interior design. The appearance of drapes to screen sunlight dates back centuries, curtains, however, are no longer a simple tool to provide shelter from sunlight and the elements but true elements of interior design, even precious ones. Today you can dress up any environment, from homes to offices to even stores, to soften the spaces giving harmony and depth.

 

Fabrics

The most widely used and traditional fabrics for making curtains are viscose, linen, silk and cotton, while precious curtains are made of satin, muslin or organza. Also very fashionable is velvet, used mainly for its blackout power it is perfect in the bedroom and living room. A precious fabric that recalls ancient dwellings, today it enriches even the most modern and minimal rooms with a touch of style, giving personality. When used in double curtains, combined with fabrics such as linen, cotton and tulle, it creates interesting contrasts of volumes. Also appreciated are taffeta and jacquard curtains.

 

Modern curtains

No longer just shielding and protective, today's curtains meet multiple needs. Among the latest innovations are thermal blackout curtains that limit heat loss through windows, keeping the room warm in winter and cool in summer. They are made of insulating technical fabrics or with a double lining, on one side pure cotton and on the other tone-on-tone 100% polyester fleece that radiates heat. This type of curtain can also produce sound insulation as it dampens noise from outside and is therefore very useful in the city.

 

Types

Within a room, curtains regulate brightness by defining the personality of the space. If the light they let filter through is soft the room will look cozy and romantic, or if they are colorful and in light fabrics the room will look more lively, while if you opt for natural fabrics and neutral colors the room will look very relaxing.

In the choice of curtains, the type of windows and the target environment certainly plays a key role. There are in fact different types of curtains: curled, packet, roller, glass, panel or sliding. Curled blinds are a timeless classic, from classic settings with rich curls to more modern settings with soft, sparse curls. Glass curtains are preferred in settings such as the kitchen and bathroom because of their essentiality. Panel curtains are suitable for more contemporary environments. Roller or packet curtains, on the other hand, are the most versatile solution for adjusting throughout the day the amount of light you want to let in, by simply raising or lowering the curtain.

The blinds should then be matched to the chosen decor. Among the most popular criteria is matching by similarity or contrast with the walls: if they are colored, the curtains will have a neutral shade or vice versa. You can also choose to match them with materials, if the decor includes inserts with cement finishes rough ceramic elements or stones then coarse woven fabrics such as jute or hemp will be perfect.

 

Latest trends

Interior design is increasingly following fashion. Minimal style has been ruling for several years with essential, versatile and functional solutions.

For this 2023 there is a preference for a return to the origins, furniture complements frame the environment without dominating it by bringing nature back to the center. Raw elements and ecological fabrics, such as linen and hemp or 100% recycled polyester, take center stage. The colors also follow the natural mood, a mix of neutral and warm tones, such as beige, ivory and terracotta, to alternate with the freshness of green or pink. The patterns that run along the curtains range from stylized or geometric to those that explicitly but always elegantly and understatedly recall fauna and flora.

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Fri, 10 Mar 2023 17:48:48 +0000 https://www.globavia.it/post/137/decorating-with-curtains d.gambato@globavia.it (Debora Gambato)